Autore Redazione
giovedì
14 Maggio 2015
13:04
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Eventi - Alessandria

Una mostra sul Neorealismo nelle Sale d’Arte di Alessandria

Una mostra sul Neorealismo nelle Sale d’Arte di Alessandria

ALESSANDRIA – La fondazione Luigi Longo organizza la mostra 1949 – 1965 Dal Neorealismo al Racconto fotografico, Opere dalla Collezione d’arte contemporanea Valentia”. La mostra sarà in esposizione nelle Sale d’Arte di Via Machiavelli ad Alessandria dal 15 maggio al 31 gennaio 2016. Orario:mercoledì, sabato e domenica dalle 15,30 alle 19,30.
Inaugurazione questo pomeriggio alle 17

Dice la curatrice Lia Lenti: “Attraverso il nucleo storico di opere della Fondazione Luigi Longo, facenti parte della Collezione d’arte contemporanea “Valentia”, è possibile ripercorrere l’esperienza dei maestri del Neorealismo italiano, dagli anni Cinquanta fino alla metà del decennio successivo, movimento quello neorealista che in ambito cinematografico, letterario, artistico e fotografico, ha significativamente contribuito nel secondo dopoguerra alla creazione di una nuova immagine internazionale del nostro paese, andando a delineare uno spartiacque storico-ideologico-culturale tra l’Italia del Ventennio e quella repubblicana. L’inizio del percorso espositivo è dato dalla grande tela di Ernesto Treccani intitolata “Armtrong – I suonatori di Jazz” del 1949, ancora intrisa della poetica del movimento Corrente, sebbene cronologicamente fuori dal conflitto bellico; si passa poi agli esempi di realismo ideologico di Giuseppe Scalvini con la scultura “No alla Guerra – La madre” del 1950 e di Aligi Sassu, autore dell’opera murale dal titolo la “La Pace” del 1958, di cui in esposizione ci sono quattro grandi frammenti e il bozzetto preparatorio. Il realismo poetico ed immaginifico di Giuseppe Motti, pittore-cantore delle povere genti e della natura, è visibile attraverso quattro frammenti del suo dipinto murale del 1957 “Genti del Po”. Il percorso prosegue con la riflessione sulle avanguardie storiche di Antonietta Ramponi “Corteo a Roma 25.8.1964 – Funerali di Togliatti”, frutto di una mutata sensibilità estetica e culturale nell’Italia degli anni Sessanta e della percezione da parte dell’artista del mutare della società e della storia. Il percorso si conclude con il linguaggio sperimentale, evocativo e descrittivo di Ernesto Treccani e di Toni Nicolini. La grande opera composita, dipinti e fotografie, dal titolo “Da Melissa a Valenza” del 1965 è un viaggio, quello del cambiamento delle condizioni materiali e dell’animo affrontato dagli italiani durante il boom economico, tra sofferenza e riscatto per l’ottenimento di una vita migliore. Accanto alle opere di grande formato, a completamento del percorso sono esposte opere di minor formato di Ego Bianchi (“Valenza – La nave dell’oro”) e di Gabriele Mucchi (“Gina – L’orefice”), legate tramite soggetti e titoli alla città di Valenza, dalla cui Casa del Popolo questo nucleo storico di opere proviene”.

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