Autore Redazione
sabato
25 Luglio 2015
23:20
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Eventi

Il mito nella natura attraverso il tempo. Recensione de “Tempeste, l’olivo il vino e le pietre” a Coazzolo

Il mito nella natura attraverso il tempo. Recensione de “Tempeste, l’olivo il vino e le pietre” a Coazzolo

COAZZOLO – “Una dimensione diversa del tempo abita i miti antichi”: il mito è ciò che non è mai successo , ma succede in continuazione.

Sabato 25 luglio, nel bellissimo parco del Castello di Coazzolo, nell’ambito della rassegna “Paesaggi e oltre”, la Compagnia Teatrale O Thiasos TeatroNatura ha messo in scena “Tempeste, l’olivo  il vino e le pietre: trilogia della rinascita”, uno spettacolo itinerante che travalica l’idea della passeggiata a tema teatrale, grazie all’universalità e alla profondità suggerite sin dai primi istanti.

Sista Bramini, regista e interprete, narra in modo fedele e coinvolgente tre miti dell’antica Grecia che evocano la rinascita dalla catastrofe e la stretta dipendenza tra uomo e natura. Le sue parole sono accompagnate da melodie mediterranee, interpretate da Camilla Dell’Agnola e Valentina Turrini, a cappella o con l’accompagnamento del violino e dello scacciapensieri. Difficile distinguere le lingue (siciliano, greco, bulgaro…), in un impatto emozionale creato da etimi diversi e da uno stesso impeto di dolore e passione.

Atene, la società democratica, nasce grazie al dono dell’olivo di Atena. La pianta è nutrimento, luce, calore, lenimento del corpo e i suoi prodigi sono evocati con la consapevolezza della verità che attinge ad una leggenda che ha attraversato i secoli.  Il luogo della narrazione è accanto e addosso ad un albero contorto, che pare uscire dal racconto ed esistere da sempre.

Il mito della creazione del vino, nella cantina del castello illuminata da torce,  rappresenta il climax della serata, con una gestualità danzata che, su una musica che inebria, ricrea un lavoro-rito nella sua sacralità.

Infine le pietre, dono della grande madre terra, sono il principio dal quale sortisce l’umanità, nel terzo mito della nascita del genere umano. Per questo gli uomini sono duri e testardi, per questo sono parte della terra alla quale devono la loro origine.

L’olivo, il vino, le pietre: vita e materia in un unico principio, entità intimamente legate da sempre all’uomo con un vincolo remoto e sacro.

Uno spettacolo sorprendente per la bravura straordinaria delle interpreti e per la molteplicità di spunti e di suggerimenti che, con leggerezza e suggestione ammirevoli, sono attinti da miti ancestrali restituiti al presente. Il contesto paesaggistico non si limita ad essere bello ed adatto: è splendido e vivo come ciò che esiste da sempre.

Moltissimo pubblico a Coazzole per questo secondo appuntamento della rassegna “Paesaggi e oltre” che continua, martedì 28 luglio, alle ore 21.30, a Castagnole Lanze nella Chiesa della Confraternita dei Battuti Bianchi, con “Don Chisciotte” di Stivalaccio Teatro, una rilettura  scoppiettante, nella tradizione della commedia dell’arte veneta, del classico di Cervantes.

Nicoletta Cavanna

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