Autore Redazione
sabato
17 Ottobre 2015
10:51
Condividi
Eventi

La donna Oriana Fallaci. Recensione de “Le Parole di Oriana” al Teatro Alessandrino

La donna Oriana Fallaci. Recensione de “Le Parole di Oriana” al Teatro Alessandrino

ALESSANDRIA – “M’ero innamorata delle parole che uscivano come gocce, a una a una, poi restavano sul foglio bianco, a una a una, e ogni goccia diceva una cosa che detta a voce sarebbe volata, lì invece si condensava: buona o cattiva che fosse.” (Oriana Fallaci)

Attraverso le parole, Maria Rosaria Omaggio riporta in vita Oriana Fallaci nello spettacolo “Le parole di Oriana”, tenutosi venerdì 15 ottobre al Teatro Alessandrino.

Militante antifascista, inviata in Vietnam, amica degli astronauti della Nasa, giornalista d’assalto che intervistò tutti i più potenti della Terra, scrittrice di successo, ma anche una donna che soffre per amore e per la mancata maternità. Il racconto della Omaggio ne ricostruisce il quadro completo, raccontandola attraverso i suoi scritti, i suoi articoli e i suoi romanzi. Un lavoro accurato di ricerca si delinea dietro lo spettacolo, che, con infinita cura, seleziona le pagine più significative della vita della Fallaci. Un racconto che si avvale, inoltre, di materiale multimediale, costituito da foto e video a cura di Carlo Fatigoni, e musiche al pianoforte di Cristiana Pegoraro, selezionate tra le preferite dalla Fallaci.  

Maria Rosaria Omaggio, già interprete di Oriana nel film Walesa- L’uomo della speranza per il quale ha vinto il premio Pasinetti alla 70° Mostra del Cinema di Venezia, riprende i panni della famosa giornalista. Con un accento toscano che non può che ricordare quello di Oriana e la sua innegabile somiglianza, riporta le sue parole, a tratti con la durezza che tutti le attribuiscono, quella determinazione, spesso scambiata per freddezza, che le permise di affermarsi come scrittrice in un mondo di uomini, ma mostrando anche il lato più nascosto della donna che era, la sua sofferenza per un amore perso e per tutte le difficoltà affrontate. Molto toccante la rievocazione della sua mancata maternità, anche attraverso cenni al suo libro “Lettera a un bambino mai nato”.

Non solo dolore e amarezza, ma anche ironia, perché soprattutto quest’ultima caratterizzava Oriana. “Una donna spiritosa”, così la definisce Daniela di Pace, sua ultima assistente, che è stata presente in sala e, alla fine dello spettacolo, l’ha ricordata, anche attraverso i fax che le inviava e aneddoti divertenti, come l’insofferenza di Oriana verso i computer, cui continuò a preferire la mitica Lettera 32.

Uno spettacolo obiettivo nella ricostruzione, ottimamente recitato e caratterizzato da un ritmo che trascina attraverso tempi e fatti diversi.

Il prossimo appuntamento con la Stagione Teatrale Pop&Snob di Anteprima al Teatro Alessandrino sarà giovedì 12 dicembre con Amleto di Shakespeare, con Daniele Pecci.

Emma Borsarelli

 

Condividi