Autore Redazione
giovedì
7 Gennaio 2016
23:39
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Eventi - Alessandria

Alessandria merita una deviazione?

Alessandria merita una deviazione?

ALESSANDRIA – Se qualche amico che non abita in provincia vi chiedesse per quale motivo dovrebbe visitare Alessandria cosa gli direste? La domanda nasce da un articolo della giornalista del Sole 24ore, Fernanda Roggero, nata nel capoluogo e quasi subito partita per Roma. Nel pezzo all’interno della rubrica “nel piatto” (che trovate QUI) la giornalista decanta il genio creativo dello chef Andrea Ribaldone e si sofferma sulle sue straordinarie qualità in cucina, ma il titolo dell’articolo dice tutto: “Alessandria merita una deviazione. A tavola“. Dopo il punto rimane solo il cibo in sostanza, la capacità culinaria, non molto altro. E il punto diventa quasi un pugno. D’altra parte la stessa Roggero, intervistata da Radio Gold, con onestà ha spiegato: “secondo me purtroppo non c’è molto altro da vedere e mi dispiace anche perché io sono nata ad Alessandria. Onestamente, con tutte le difficoltà degli ultimi anni, anche per le difficoltà da un punto di vista finanziario la città non ha proprio brillato di nuove iniziative“.

L’articolo è interessante perché involontariamente invita a riflettere sui motivi di attrazione di Alessandria, almeno da parte di chi osserva da fuori: “sono pronta a ricredermi naturalmente però alcuni aspetti interessanti ci sono. Ho citato il museo del Cappello che consiglio volentieri e la cucina di Andrea Ribaldone che ha ricevuto la stella Michelin con il ristorante i Due Buoi. Una stella muove i fatturati di un ristorante perché attira i gourmet e le persone che viaggiano alla ricerca di luoghi particolari dove andare a mangiare. Lui è uno chef senza dubbio talentuoso con una cucina interessante, fresca, leggera con influenze giapponesi e l’albergo è stato ristrutturato, un bell’ambiente“.

L’enogastronomia (nel pezzo si cita anche Walter Massa e il ‘suo’ Timorasso) quindi può essere un bel modo per “agganciare lo slancio del patrimonio Unesco“. In questo senso, ha spiegato ancora la giornalista del Sole 24ore, l’idea della deviazione ad Alessandria potrebbe essere una buona prospettiva: “fare un giro sulle colline e poi passare in città può essere un’idea. Io manco da molto ad Alessandria però effettivamente in città non vengo spesso e quindi non sono la persona adatta per dire cosa ci sia di bello da vedere però dipende spesso dalle energie dal basso. Gli alessandrini in questo senso contano molto perché le cose si possono anche inventare e creare facendo iniziative che siano culturali, enogastronomiche, di qualsiasi genere. Però se ci si mette insieme le cose positive prima o poi vengono fuori”.

Che siate strenui difensori di Alessandria o meno, partendo dalle considerazioni di Fernanda Roggero sarebbe interessante ragionare sulle qualità della città, quelle su cui investire e quelle da inventare o magari più semplicemente quelle da rispolverare. Noi proviamo a ricordarvi Ring il festival della critica cinematografica, o la rievocazione della battaglia di Marengo, tanto per citare qualche appuntamento. E per dare qualche spunto in più guardiamo oltre e citiamo eventi inventati dal nulla come Collisioni a Barolo, festival di musica e letteratura, Saltinpiazza a Viarigi, festival degli artisti di strada, o la Sagra delle sagre ad Asti. 

Voi cosa consiglieresti ai vostri amici forestieri? Come pensate si possa dare una scossa ad Alessandria?

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