Autore Redazione
giovedì
14 Gennaio 2016
23:21
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Eventi

“Le relazioni pericolose” al Teatro Ambra. Intervista ad Aldo Ottobrino

“Le relazioni pericolose” al Teatro Ambra. Intervista ad Aldo Ottobrino

ALESSANDRIA – “Le relazioni pericolose” è un romanzo epistolare di grande raffinatezza, scritto nel 1782 da Choderlos de Laclos, che tratta il tema della passione e della sopraffazione, dell’apparenza e del cinismo.  I protagonisti, l’abile Marchesa di Merteuil e il seducente Visconte di Valmont, sono, in questo contesto, amanti, complici e nemici e sembrano prevalere, con la loro macchinosa perfidia  (sino al finale), sulla morale e il sentimento.

Teatro Cargo, per la regia di Laura Sicignano,  porta in scena, sabato 16 gennaio al teatro Ambra di Alessandria, la versione teatrale di questo capolavoro della letteratura, con l’interpretazione dell’attore alessandrino Aldo Ottobrino (l’anno scorso a teatro in “Amadeus” al fianco di Tullio Solenghi nel ruolo di Mozart) ed Elena Dragonetti.

Aldo Ottobrino, come è nata l’idea di rappresentare il capolavoro di Laclos ?

La regista Laura Sicignano da tanto tempo aveva il desiderio di mettere in scena questo romanzo che ha sempre amato e che, essendo sotto forma epistolare, rappresenta una sfida dal punto di vista drammaturgico.  E’ nato tutto da un iter di ricerca dei vari personaggi: Valmont, la marchesa di Merteuil, Cécile,… Laura aveva in mente all’inizio quattro personaggi, ha pensato infine che poteva essere fatto tutto da un uomo e da una donna. Io e Elena Dragonetti siamo il visconte e la marchesa, ma siamo anche tutti gli altri, senza avere nessun tipo di travestimento, con gli stessi abiti dall’inizio alla fine e nessun orpello.  Con piccolissimi segnali abbiamo cercato di tratteggiare tutti i caratteri.

Come è delineato il rapporto tra i due protagonisti ?

 E’ un massacro ma è anche un massacro teatrale. C’è un continuo passaggio metateatrale per cui noi recitiamo Valmont e la marchesa di Merteuil  in un rapporto a due che diventa anche rapporto con altri personaggi in un gioco di amore, violenza, passione.

Si tratta di un romanzo epistolare. Come avete scelto di rendere questa struttura sulla scena ?

Abbiamo cercato di mantenere i dialoghi e un’azione drammaturgica concreta e, nello stesso tempo, abbiamo mantenuto le lettere. Sono lettere enunciate da chi le ha  ricevute o da chi le ha spedite. La sfida è stata proprio quella di trovare un linguaggio teatrale capace di comprendere tutte queste cose:  un dialogo del momento , di tempo prima o una lettera ancora da scrivere.

Il femminile domina il maschile ?

Valmont crede di essere un dominatore , ma soccombe ad un amore che non riesce a vivere e lo porterà ad esiti tragici, invece la marchesa di Merteuil , in un brano bellissimo, spiega di aver sempre saputo di essere fatta per strumentalizzare gli uomini e far sì che il suo sesso fosse un punto di forza assoluto. Elena è bravissima e ci ha messo molto di suo, in un lavoro che è stato veramente laboratoriale, cosa che spesso di dice, ma raramente si fa in teatro.  Nel rapporto tra i due ci sono momenti in cui, pur trattandosi di un testo di parola, non diciamo nulla e parlano i corpi. E’ stata un’intuizione di Laura mettere degli aspetti solo gestuali nella trasposizione di un romanzo epistolare dove la parola è tutto.

Perché vedere oggi “Le relazioni pericolose”?

Perché non capita spesso di vederlo a teatro , perché si parla di sentimenti , di brutture, di amore, di noi oggi.

Nell’ambito della rassegna Ambra Brama di Musica & Teatro. Inizio spettacolo alle ore 21. Per informazioni e prenotazione biglietti : Tel. 0131 252079
E-mail: segreteria@dlfal.it

Nicoletta Cavanna

 

 

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