Autore Redazione
martedì
1 Marzo 2016
23:54
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Eventi

La musica e il suo potere liberatorio. Paola Tomalino a “Voglia di Teatro”

La musica e il suo potere liberatorio. Paola Tomalino a “Voglia di Teatro”

ALESSANDRIA – Paola Tomalino, cantautrice, insegnante di musicoterapia e attrice, in scena giovedì 3 marzo, alle 21.30,  alla Ristorazione Sociale, per la rassegna “Voglia di Teatro”,  con “N.C. (Non classificatemi)”, parla volentieri della sua formazione artistica eclettica, a partire dal diploma al Conservatorio di Genova.  Nel suo iter professionale compaiono lo studio del teatro con l’attrice-regista alessandrina Laura Bombonato, la collaborazione con gli Yo Yo Mundi, con il  Teatro Piemonte Europa di Torino e con il teatro Slaski di Katowice, uno dei più importanti della Polonia, dopo essere stata notata dal suo direttore Robert Talarczyk.

Paola Tomalino, come sei arrivata a fondere musica e teatro?

Nasco come musicista e cantante, ho fatto tanta gavetta e ho cantato tanto jazz, poi mi sono avvicinata al teatro e ho cominciato a collaborare con il Teatro degli Acerbi. Mi è servito, all’inizio, in quanto musicista, a dare un contorno al testo, poi ho studiato recitazione. Il teatro di Laura Bombonato , molto gestuale, mi ha aiutata nel musical, che ho fatto successivamente, pur non essendo una ballerina. Non ho mai scelto un’arte, il mio percorso è stato variegato, meno accademico, ma molto di esperienza.

“N.C. (Non classificatemi)” è un monito ?

È un elogio alla diversità dell’individuo che non deve essere soffocata. Come docente tendo sempre ad elogiare le diversità. Ho lavorato su questo concetto, pensando al linguaggio delle canzoni, perché, se una cosa funziona, mi rappresenta. Nelle parole dello spettacolo c’è un senso di responsabilità, una forma di attenzione a ciò che è detto. Ho pensato che il messaggio doveva essere non ingabbiarsi: la realtà non è rigida, ma è la nostra visione che ci fa chiudere. Tutto quello che ci fa soffocare ci allontana dalla nostra vera natura.

A quali autori appartengono i brani musicali dello spettacolo ?

Sono grandi autori come De André , Conte, Bruno Lauzi, Battiato e poi brani di jazz. Interpretare le canzoni per me è come riscriverle, cerco di portare il pubblico in un’altra dimensione con la musica, senza perdere il senso del testo. Tra le canzoni ci sono collanti di citazioni, di parole e monologhi scritti da me.

Cosa c’è del tuo lavoro di docente e formatrice ?

Sono fondatrice del metodo di Teatro della Crescita, un gruppo di ragazzi con cui ho creato una compagnia, e lo spettacolo ne è il frutto e il risultato. La forma di regia che attuo con loro è dare importanza alla musica e alla voce, ma anche soprattutto al testo. Anche sbagliare un ma o un per è un errore, le parole hanno sempre un significato.

E la musicoterapia ?

La musica guarisce, vengo da una famiglia di musicisti ed è stata sempre la mia salvezza. Quando i ragazzi mi raccontano le loro vicende di ventenni, io, non essendo una psicologa, non li faccio lavorare su concetti, ma su accordi che toccano l’emotività e poi portano sempre ad una catarsi.  Nel mio spettacolo c’è anche questo, è stato definito uno spettacolo-terapia.

L’aspettativa è quella di un qualcosa di emotivamente coinvolgente che riserva delle sorprese.

La rassegna “Voglia di teatro” è curata da Laura Bombonato e l’appuntamento è ad offerta a partire da 5 euro.  Prima dello spettacolo, per chi lo desideri, è possibile gustare un piatto di gnocchi alla sorrentina per 5 euro alla Ristorazione Sociale dalle 20 alle 21.15, con prenotazione entro mercoledì alle ore 12, telefonando al n.3292329806

Nicoletta Cavanna

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