Autore Redazione
lunedì
7 Marzo 2016
16:39
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Eventi - Casale Monferrato

A Casale una serata dedicata alla scrittrice Natalia Ginzburg

A Casale una serata dedicata alla scrittrice Natalia Ginzburg

CASALE MONFERRATO – Il Circolo Culturale Piero Ravasenga propone, martedì 8 marzo alle ore 21 nella chiesa della Misericordia di Piazza San Domenico nell’ambito della collettiva “Donna in Arte”, “Parole e Musica”, serata dedicata alla celebre scrittrice Natalia Ginzburg di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita. A leggere i brani tratti dai romanzi della scrittrice saranno Iris Devasini e Sara Marello. Il programma musicale è affidato all’Hill’s Jazz Quartet (Rossella De Lucia – voce; Chicco Accornero – batteria; Davide Scagno – tastiere; Stefano Profeta – contrabbasso).

Natalia Ginzburg (nata con il nome Natalia Levi) nasce a Palermo il 14 luglio 1916. Il padre, il celebre scienziato ebreo Giuseppe Levi, oltre a essere un grande scienziato, è anche un professore universitario che condivide gli ideali antifascisti. Per la loro opposizione al regime, Levi e i suoi tre figli maschi, vengono arrestati e processati. Natalia quindi trascorre la sua infanzia in un’epoca difficile, cresce in un ambiente culturale e intellettuale antifascista. All’età di diciotto anni inizia a dedicarsi all’attività letteraria, scrivendo il racconto “I bambini”, che viene pubblicato nel 1933 nella rivista Solaria. Quattro anni dopo traduce anche l’opera francese di Marcel Proust, “La ricerca del tempo perduto”. Nel 1938 si unisce in matrimonio con l’intellettuale Leone Ginzburg. In questi anni stringe buoni rapporti d’amicizia con molti esponenti dell’antifascismo torinese e ha forti legami con la casa editrice piemontese Einaudi, di cui il marito è il cofondatore; due anni dopo il marito viene condannato all’esilio per motivi politici e razziali. In questo periodo la scrittrice realizza un nuovo testo con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte intitolato “La strada che va in città”. Il loro trasferimento forzato finisce nel 1943. L’anno dopo Leone Ginzburg viene nuovamente arrestato per editoria clandestina e imprigionato nel carcere romano di Regina Coeli. Dopo aver subito continue e atroci torture, Leone muore nello stesso anno. Natalia lascia Roma e torna a Torino dove inizia a lavorare per Einaudi e qui pubblica anche il suo romanzo. Nel 1947 scrive un nuovo romanzo, “E’ stato così”, in cui racconta i momenti difficili che ha dovuto affrontare sotto il regime di Mussolini. Tre anni dopo sposa Gabriele Baldini, docente universitario di letteratura inglese e direttore dell’Istituto Italiano di Cultura avente sede a Londra. Si trasferisce a Roma dove continua a dedicarsi all’attività letteraria, approfondendo in particolar modo il tema della memoria, legata alla sua terribile esperienza sotto il regime fascista, e a quello della famiglia. Proprio in questi anni stringe un grande rapporto d’amicizia con un altro importante scrittore italiano, Cesare Pavese. Tra il 1952 e il 1957 la produzione letteraria di Natalia Ginzburg è intensa; tra i suoi testi si ricordano “Tutti i nostri ieri” e “Valentino”, con cui vince anche l’importante premio Viareggio, e “Sagittario”. Negli anni Sessanta pubblica “Le voci della sera”, “Cinque romanzi brevi”, “Le piccole virtù” e il celebre “Lessico famigliare”, in cui descrive episodi di vita quotidiana della sua famiglia natale. La scrittrice, con una sottile ironia e provando affetto per la propria famiglia, descrive con attenzione tutte le vicende che fanno da contorno al suo contesto familiare. Il romanzo racconta anche la drammatica morte di Leone Ginzburg, l’ingiusta persecuzione degli ebrei italiani, il suicidio da parte dello scrittore Cesare Pavese. Con quest’opera, nel 1963, ottiene anche il premio Strega. L’anno seguente debutta al cinema interpretando un ruolo nel film diretto da Pier Paolo Pasolini, “Il Vangelo secondo Matteo”. Tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta scrive “Mai devi domandarmi”, “Vita immaginaria”, “Caro Michele”, “Famiglia”, “La città e la casa” e “La famiglia Manzoni”. L’autrice si dedica anche alla realizzazione di due commedie: “Ti ho sposato con allegria” e “Paese di mare”. Oltre all’attività letteraria, continua a militare in ambito politico e nel 1983 viene eletta come esponente del Partito Comunista all’interno del Parlamento italiano. Dopo aver finito di tradurre “Una vita”, romanzo scritto dall’autore francese Guy de Maupassant, Natalia Ginzburg muore nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 1991, all’età di 75 anni. Della Ginzburg saranno lette, martedì a Casale, pagine tratte da Lessico Famigliare, Caro Michele e Le piccole virtù.

 

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