18 Marzo 2016
08:00
Fiammetta Bellone è “La strega” al Teatro Ambra
ALESSANDRIA – “La strega”, di Teatro Cargo 2015, in scena sabato 19 marzo al Teatro Ambra, ultimo spettacolo del cartellone della rassegna Ambra Brama di Teatro, è un monologo (già vincitore del premio Festival Inventaria 2015 a Roma), tratto da “La chimera” di Giorgio Vassalli, romanzo vincitore del premio Strega del ’90 . La regia è firmata da Laura Sicignano, anche regista del fortunato “Le relazioni pericolose”, presentato all’Ambra in gennaio, e la protagonista è Fiammetta Bellone, attrice diplomatasi nel 2002 al teatro Stabile di Genova, che annovera nel suo iter lavorativo collaborazioni con la compagnia Gank e Fabrizio Dini.
“La Strega” è ambientato in un paese del novarese, in età controriformistica, dove un’orfana, esposta e ribattezzata Antonia Spagnolini (per i capelli e gli occhi neri, come quelli dei soldati della guarnigione spagnola), subisce l’accusa di stregoneria, le torture e la condanna dell’inquisizione, senza mai comprendere appieno, nella sua innocenza, il perché di giochi di potere che passano sopra la sua persona.
“E’ un romanzo che racconta la storia di un paese, trasformata in un monologo”, dice Fiammetta Bellone, “la regista ha cercato di restituire attraverso una voce sola quella di tutti i membri del paese. C’è la voce delle suore da cui Antonia viene allevata, quella dei suoi genitori adottivi, del prete del paese, dell’inquisitore. E’ un racconto corale per una voce sola, una storia drammatica, ma con una sua forma di leggerezza, perché è tenera”.
Molti gli spunti dati dalla scrittura di Vassalli. La storia della protagonista è immersa in un contesto storico complesso, dominato dall’Inquisizione e dalla superstizione popolare.
“Si parla dell’aspetto storico, dei lanzichenecchi che entrano nel paese, dell’inquisizione e del processo che Antonia ha subito nell’ambito di eventi che l’hanno travolta…”, dice la protagonista. Quando le chiedo cosa significa oggi una storia che appartiene ad un mondo remoto, mi risponde: “ho sempre pensato (e sottolinea che è una sua opinione personale) che i capri espiatori del nostro mondo siano gli immigrati. Oggi raccontare la storia di Antonia è per me raccontare degli ultimi della terra che nessuno difende, ma che devono sopravvivere. I capri espiatori sono molto utili sempre. ”
Tutto si svolge su una scena semplice, uno spazio piccolo delimitato da mele che hanno il valore simbolico di un rituale che cerca di esorcizzare la spinta alla ricerca di un responsabile da demonizzare, forte nel medio Evo e purtroppo viva ancora oggi.
Lo spettacolo inizia alle ore 21. I biglietti interi costano € 12, i ridotti € 10,00
Per info: 0131 252079 – 389 4226172
Nicoletta Cavanna