16 Giugno 2016
05:00
A Teatro diVINO la vita attraverso una bicicletta. Intervista ad Emanuele Arrigazzi
TORTONA – “La bicicletta si presta ad una metafora della vita e accompagna l’idea del viaggio , della storia e dell’epica”
Emanuele Arrigazzi parla volentieri di come la passione per la bicicletta si è intrecciata alla sua carriera teatrale e cinematografica, sino all’ultimo spettacolo “Può una bicicletta volare”, su testi di Allegra de Mandato, che lo vede in scena allo Chalet Castello con Fabio Martinello, venerdì 17 giugno alle ore 21, nell’ambito della rassegna Teatro diVINO.
Arrigazzi, come nasce “Può una bicicletta volare” ?
Nasce in una prima versione quest’autunno, quando il comune di Cerro Tanaro mi ha chiamato per l’inaugurazione del Museo del Ciclismo. Oggi è di moda la bicicletta, anche se arriviamo in ritardo rispetto al resto d’Europa, ma per me è un amore da sempre. Nel 2003 ho debuttato con Luciano Nattino al Festival Asti Teatro con “Il mio doping”, uno spettacolo legato al doping come metafora della società contemporanea, che ho portato in seguita a Roma e altrove. Ho poi fatto il film su Bartali e quello su Pantani. Il mio nome si è così diffuso nel mondo del ciclismo. Abbiamo anche fatto uno spettacolo su Coppi in Francia con l’accompagnamento dell’orchestra sinfonica di Alessandria.
La prima versione dello spettacolo è cambiata ?
Originariamente era un monologo con musiche dal vivo. Anche se ha avuto un bel riscontro nel pubblico, volevo un lavoro più teatrale, tra il mondo della bicicletta e il surreale. L’intento è creare un’atmosfera più magica e più vicina all’immaginario. Così ho deciso di farlo con un altro attore, Fabio Martinello. L’autrice Allegra de Mandato ha lavorato con noi a questa nuova drammaturgia e abbiamo pensato a due personaggi beckettiani, surreali e grotteschi che partono per un viaggio con una bicicletta carica di bagagli e non si sa se escono da un parco nel quale si trovano.
Chi sono questi due personaggi ?
Sono due attori che mettono in scena, ricordano e reincarnano, giocando tra di loro, dei personaggi del ciclismo e della storia del ciclismo. Per esempio Cavanna, il massaggiatore di Novi, oppure un oste che dice di aver conosciuto Coppi e Bartali. Ad un certo punto i protagonisti fanno la cronaca di una corsa, surreale e divertente, perché litigheranno. La bicicletta è un pretesto per raccontare la vita dell’uomo nel viaggio e nella passione, attraverso questi uomini che sono stati ciclisti, meccanici, massaggiatori…
Quale vuole essere l’effetto sul pubblico ?
Quello che cerchiamo è un’empatia con lo spettatore, senza raccontare in modo didascalico e lineare, utilizzando un linguaggio teatrale. E’ uno spettacolo pieno di suggestioni emotive, visionario e con uno spunto metateatrale.
Teatro diVINO, presso lo Chalet Castello di Tortona, è una rassegna teatrale abbinata alla degustazione di vini del territorio, in questa occasione saranno presentati i vini dell’azienda agricola Vigneti Massa.
L’iniziativa è organizzata dall’APS La Fenice con la collaborazione dell’Associazione Culturale Giorni Alterni e il patrocinio del Comune di Tortona.
Il costo del biglietto è 15 € per aperitivo (dalle ore 19.30) e spettacolo (alle ore 21), per il solo spettacolo 10 €. E’ gradita la prenotazione telefonando al numero 333.4412712 Fabio, o scrivendo a aps.lafenice@gmail.com, o passando direttamente allo Chalet Castello.
Nicoletta Cavanna