Autore Redazione
mercoledì
15 Giugno 2016
13:17
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Eventi - Alessandria

Alla Gambarina la storia del marò Luigi De Andrea

Alla Gambarina la storia del marò Luigi De Andrea

ALESSANDRIA – Giovedì 16 giugno  alle ore 18, presso il Museo Etnografico “C’era una volta” in Piazza della Gambarina 1, verrà presentato il libro “Il leone ha messo le ali” di Paola de Andrea.

Dopo la presentazione avvenuta a Casale il 16 aprile scorso presso la sede congiunta dell’Associazione Carabinieri e Marinai, ora la presentazione sarà ad Alessandria, nel Museo Etnografico della Gambarina, con il Patrocinio dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, dove saranno anche esposti documenti, lettere, fotografie, riviste dell’epoca 1940-“45, soprattutto relative ai luoghi dove si svolsero gli avvenimenti narrati nel libro. Mentre i documenti, le lettere e le foto sono di proprietà dell’autore, molti dei quali pubblicati nel volume, le riviste provengono dalla grande e preziosa collezione del Conte Niccolò Calvi di Bergolo, proprietario del Castello di Piovera, il quale interverrà, con il suo contributo, alla presentazione. Il volume vanta la prefazione del Comandante della Brigata Marina San Marco, Contrammiraglio Rosario W. Guerrisi.

 Il libro nasce dalla volontà dell’autore di rendere pubblico un manoscritto che suo padre, Luigi De Andrea stese con orgoglio, per raccontare le vicende dei cinque anni di guerra che lo videro protagonista, dal 1940, con le insegne del Leone Alato del San Marco e poi dal 1943 al 1945 con la divisa dell’Esercito americano.

Luigi de Andrea, da Casale Monferrato, sua città natale, si trasferisce da ragazzo con i genitori a Venezia e da lì inizia la sua “avventura marinara”. Tornato a Casale nel ’37, dopo la morte prematura del padre, Luigi (Gino come tutti lo chiamano)si trova, con lo scoppio della guerra nel ’40, arruolato nelle fila del Battaglione San Marco con destinazione Pola, dove la Regia Marina Italiana manteneva il Battaglione Bafile in tempo di pace, cui si aggiunsero nel ‘39  il Grado ed il Caorle. Fu proprio con il Bafile che il ventenne Luigi fece le sue esperienze di guerra in Jugoslavia, Grecia, Corsica ed Africa Settentrionale. Quando nel maggio 1943 il San Marco dovette ammainare la bandiera, Luigi fu fatto prigioniero dagli Americani ed iniziò per lui il secondo periodo della “sua guerra” come cooperatore, divenendo autista di un Maggiore americano. Numerose le foto, lettere, documenti che accompagnano l’opera che, attraverso i racconti di Luigi, ci permette di ripercorrere anni difficili della nostra storia, raccontati però con semplicità e naturalezza e con un ritmo narrativo veloce e scanzonato, da parte di un ragazzo che tornò a casa nel ’45, ormai uomo. Un uomo però che per tutta la vita mantenne un profondo amore per la Patria e per quel Battaglione San Marco che lo aveva riempito di “orgoglio di appartenenza”, vivendo sempre sino alla fine con quello spirito di orgoglioso patriota in tutte le situazioni della sua esistenza.

 

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