Autore Redazione
domenica
26 Giugno 2016
00:29
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Eventi - Piemonte

Tra Willy Russel e il mito di Caino: recensione della prima serata del Festival Asti Teatro 38

Tra Willy Russel e il mito di Caino: recensione della prima serata del Festival Asti Teatro 38

ASTI – Le speranze, i sentimenti soffocati dalla vita e la loro prepotenza.

Questo il tema di “Oggi è già domani”, commedia di Willy Russel, presentata, nell’ambito di Asti Teatro 38, sabato 25 giugno, al Teatro Alfieri. Su una scenografia di pochi oggetti (un paio di tavoli a ricreare una cucina e poi una sdraio e un tavolino con sedie che rievocano una spiaggia), Paola Quattrini interpreta una casalinga apparentemente rassegnata, ma, nel profondo, ribelle e pronta a non sprecare il bene prezioso della sua vita.

Il testo è ben congegnato, italianizzato nel nome e nella contestualizzazione (a Codigoro, invece che nella Liverpool dell’originale), il tema della mancata realizzazione delle speranze e della snaturalizzazione della personalità è trasversale e ben interiorizzabile.

La storia funziona grazie ad una narrazione efficace che passa dal ricordo giovanile al presente, dai dialoghi tra Dora (la protagonista) con il muro della sua cucina a quelli con le amiche o con il marito trasformato e inaridito da una routine spenta. Funziona soprattutto grazie ad un’interpretazione disinvolta e brillante. Paola Quattrini spazia dal tono dimesso, alle pause di sconforto,  alla ribellione prima latente e poi gridata. Presta la sua voce a tutti i personaggi che parlano con tono snob, brutale o debosciato, come i figli della protagonista, giovani egoisti e incapaci di vedere oltre le loro stesse esigenze.

Il grande contrasto si gioca tra il conformismo e la pulsione vitale, tra quello che ci si sente costretti a scegliere e ciò cui si rinuncia. Dora parte all’improvviso con un’amica per una vacanza in Grecia, tocca con mano la presenza, anche lì, degli stessi luoghi comuni nei confronti di una donna sola e finalmente sceglie e torna ad essere ciò che è sempre stata nel suo cuore, ovvero una persona che ama vivere.

Il finale è aperto e Paola Quattrini termina discorrendo con il pubblico circa i finali possibili, perché da ogni scelta scaturisce un futuro diverso.

Uno spettacolo di buon ritmo, dal tema universale e giocato su un’interpretazione che convince e diverte.

In seconda serata (come in quasi tutte le sere di Asti Teatro), alle 22 , al Diavolo Rosso, è stato presentato ”Caino Royale”, il primo spettacolo del filone “Il nuovo che avanza”, davanti ad una platea affollatissima.

Giovanni Longhin e Andrea Bochicchio , diretti da Rita Pelusio, sono Caino e Abele, i protagonisti del mito della sopraffazione, origine della lotta tra gli uomini e del male inevitabile.

Il mito è ribaltato: Caino è disarmante e buono all’esasperazione, Abele è compreso nel dovere di generare il destino sanguinoso dell’umanità, rifiutando ogni altra scelta.

Le riflessioni diventano conseguenze materializzate in gag, canzoncine, siparietti alla Cochi e Renato dei tempi d’oro. I frutti del male sono un naufrago espatriato, sul fondo del mare, che per la prima volta vede un tonno (un modo sognante per dipingere una tragedia dei nostri giorni), due celerini che, canticchiando e ballando una canzoncina, non esitano a picchiare ferocemente dei manifestanti pacifici, uno speculatore di borsa che si addolora per il fallimento di una banca e non per la miseria dei propri simili.

Le riflessioni vertono sul bene e sul male, sui luoghi comuni del diverso, sulla repressione che si spaccia per ordine legale e, infine, sul desiderio da soddisfare ad oltranza come ragione di vita.

Si ride parecchio su uno spunto fondamentalmente etico e ci si immerge in un’atmosfera da cabaret stralunato e pirotecnico. Lo spettacolo è di forte presa sul pubblico ed è efficace. Il linguaggio funziona, ma non risulta nuovo,  pare attingere ad una tradizione ben consolidata di comicità surreale; bravi i protagonisti e divertente la loro presentazione in chiave di gruppo statuario classico, nell’atto del fratricidio biblico.

Il prossimo spettacolo del ciclo  “Il nuovo che avanza”, inserito in Asti Teatro 38,  sarà “Se ci sei batti un colpo” , domenica 26 giugno, sempre alle 22 al Diavolo Rosso, di Teatro dell’Istante, per la regia di Laura Curino.

Nicoletta Cavanna

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