20 Settembre 2016
17:42
Il mito come bolla atemporale. Recensione di Contemplazione di Ismene ad Hortus Conclusus
NOVI LIGURE – La solitudine è una dimensione sospesa che, per qualche attimo, può entrare in contatto con chi si stacca dal mondo per andarle incontro.
“Contemplazione di Ismene”, liberamente ispirato a “Ismene” di Jannis Ristos e creato da Andrea Lanza con Elena De Carolis, coprodotto da Agave Teatro, è l’ultimo spettacolo di Hortus Conclusus, rassegna ideata e diretta dallo stesso Andrea Lanza e tenutasi nel bellissimo cortile dell’esercizio commerciale Ortensia.
In realtà, la definizione di spettacolo è inesatta, poiché si tratta di un’esperienza che lo spettatore vive da solo, condotto da guide che gli indicano cosa fare e dove andare. Il luogo (una dimora splendida e nobiliare) non viene rivelato se non al momento e, sin dal tragitto, si è portati a scordare ogni cosa possa interferire con un incontro che si svela man mano.
Ismene, nel mito la sorella di Antigone che le sopravvive perché non destinata ad una scelta eroica, è una Elena De Carolis chiusa in una stanza-contenitore-gabbia (bellissimo l’assemblamento di legno, grate e finestre di Irene Casarini), attraverso la quale si rivolge al visitatore con un tono privo di vita e freddo come la sua esistenza congelata.
Parla di una felicità che è assenza di ogni fine e di ogni ambizione, di “un torpore invernale delizioso” e pare appartenere ad un altro mondo, dove il bene e il male si scambiano e confluiscono. Lo schermo delle pareti della gabbia viene meno quando la voce cambia e lo spettatore non è più tale, ma diventa realmente il confidente di stralci di ricordi di un tempo remoto che ritorna, dove Ismene continua a vivere momenti di gioia e completezza che terminano nella tragedia che non la vede protagonista.
Elena De Carolis è intensa ed emozionante, tanto fredda e appartenente al mito atavico nella parte iniziale, quanto vicina e ipnotica quando permette di varcare la soglia della sua stanza. Il mito travalica ogni distanza, diventa una bolla atemporale attraverso la quale vedere la vita senza passioni, in un’immobilità senza scosse.
Uscire dalla quarta dimensione del mito e tornare all’oggi significa portarsi dietro una storia di sopravvivenza che è tragedia e liberazione dal sentire comune, inevitabilmente mortale. Resta nelle mani una pergamena, segno della realtà altra che si è mostrata.
Con la partecipazione di Siria Baccan, Eleonora Battino, Alice Chirivì, Gaia Isabella Zuccotti.
“Contemplazione di Ismene” verrà replicato sei volte al giorno, ogni volta per un unico spettatore (al pomeriggio alle 16 – 17 – 18 e, alla sera, alle 21- 22- 23), con appuntamento al piccolo cortile di Via Paolo da Novi 23 a Novi Ligure, fino al 22 Settembre, solo su prenotazione.
http://www.facebook.com/events/299228920453441
Biglietto d’ingresso per singolo spettatore: 20 euro
Nicoletta Cavanna