Autore Redazione
mercoledì
2 Novembre 2016
06:03
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Eventi - Alessandria

Intervista ad Anna Mazzamauro, “Nuda e cruda” al San Francesco

Intervista ad Anna Mazzamauro, “Nuda e cruda” al San Francesco

ALESSANDRIA – Anna Mazzamauro è una signora del cinema e del teatro, la cui fama non è solo dovuta al ruolo della Signorina Silvani accanto a Paolo Villaggio/Fantozzi, ma ad una lunga carriera iniziata proprio con il teatro, che le è valsa, nel 2013, il premio Charlot alla carriera e, nel giugno 2014, il premio Queen of Comedy al 28^ Festival MIV di  Milano.

Brava e simpatica, ma soprattutto unica e originale nell’imporre un criterio di bellezza non bamboleggiante, personale e ironico, emerge ancora una volta con schiettezza nel suo ultimo spettacolo “Nuda e cruda”, in scena  al Teatro San Francesco venerdì 4 novembre alle ore 21, nell’ambito della stagione SIPARIO E MARTE, con la direzione artistica degli Stregatti.

Voglio rassicurare i miei pazienti o clienti o spettatori che potrebbero sospettare una mia dimensione diversa dal solito: sarò più cruda che nuda” mi dice ridendo Anna Mazzamauro, commentando il titolo dello spettacolo da lei scritto oltre che interpretato, “il parallelo tra questi due aggettivi mi piace ed è servito ad affrontare con sincerità molti argomenti”.

In che modo Anna Mazzamauro è cruda, come le crudité dell’abito della locandina dello spettacolo?

La crudezza è un tentativo per andare fino in fondo. All’inizio dello spettacolo uso l’arma dell’autoironia per portare il pubblico sul palcoscenico. L’argomento è quello della mia atipicità (non certo bruttezza, parola e concetto sgradevoli e non condivisibili), termine che soddisfa chi è bello in maniera tipica e chi in modo atipico. La dimensione dell’autoironia è quella che mi permette di usare l’ironia in altri argomenti. E quale migliore modo di parlare di atipicità se non coinvolgere la signorina Silvani?

Di cosa parla “Nuda e cruda”?

E’ un recital e parla di molte cose, ma gli argomenti sono tutti collegati.  Inizio a parlare del primo incontro con il cinema, con il regista Luciano Salce, con il mondo del trucco, con le comparse. Sono aneddoti molto divertenti e concludo la prima parte dicendo che ho imparato a vivere “sola come un despota, come l’Imperatrice delle brutte misure”. Ciò significa che ho capito che dovevo capovolgere il concetto di bellezza, portarlo a me e vivere la mia atipicità come fosse un altro modo di essere bella (ascolto e penso che non potrei essere più d’accordo). Parlo dei miei amori e passo al concetto di vecchiaia a mio modo, un modo poetico, un inciampo in un’età diversa.

Nello spettacolo parli del tuo incontro con il cinema , ma tu da sempre fai anche teatro

Amo di più il teatro che il cinema, sono il classico animale da palcoscenico. Il cinema parte dalla composizione totale che il regista ha già ideato e scritto, solo dopo arrivano gli attori. In teatro invece si parte con il testo, le parole devono essere assorbite per essere raccontate con empatia. Il personaggio lievita per arrivare alla prova generale in una comunione con i costumi e la musica. Continuo a fare sia teatro che cinema e ora  ho appena finito di registrare “Poveri ma ricchi”, il cinepanettone con la regia di Fausto Brizzi e con Christian de Sica ( scherza dicendo “ebbene sì, sono colpevole!” e poi mi racconta che il testo non ha la solita trama scontata, ma che i personaggi sono tutti credibili, ovvero “creature normali”. Mi dice poi che, durante le riprese,  ha concupito Gabriel Garko e ridiamo perché ci sentiamo in buona compagnia con il resto del mondo femminile).

Oltre all’ironia e al sorriso, c’è anche qualche momento più drammatico?

C’è un monologo dedicato allo stupro, un dialogo con la Madonna (chiamata Mariù), e non con  santi uomini che non capirebbero. La disperazione trova qui uno sfogo nell’amore e nella canzone “Parlami d’amore Mariù”, arrangiato come un brano da cerimonia religiosa, un inno appunto alla Madonna. C’è anche un monologo che ho scritto in piena notte dedicato alla mamma di Melania Rea, che mi fa provare ogni volta un’emozione fortissima come madre.

Durante lo spettacolo canti anche?

Le musiche originali sono di Amedeo Minghi  (in scena la accompagna Sasà Calabrese al piano e alla chitarra) ed è un sollievo per me esserne trasportata. Canto anche altre canzoni molto famose che si legano ai vari momenti, come “La fioraia” che Anna Magnani, di cui faccio il pezzo della telefonata, ha cantato in un film. E’ poi proprio una canzone che è un inno alla mia libertà a concludere lo spettacolo.

“Nuda e cruda” ha ottenuto un grande successo in tutti i teatri , in programma c’è un altro spettacolo?

Il prossimo spettacolo sarà una commedia dal titolo “Divina”( di Jean Robert-Charrier diretta da Livio Galassi, con debutto il 17 febbraio), che dimostra la poca opinione che ho di me (l’autoironia è proprio un dono e sorrido ancora adesso mentre scrivo).

Costo del Biglietto a posto unico € 15

Per prenotazioni telefoniche è disponibile il nr 3314019616 martedì dalle ore 10 alle 12 e giovedì dalle ore 15 alle 17.I biglietti si possono ritirare tutti i martedì dalle ore 10 alle 12 presso il Teatro San Francesco o tutti i sabati dalle ore 10 alle 12 presso il foyer del Teatro Comunale. È possibile ritirare il proprio biglietto il giorno stesso dello spettacolo dalle ore 18 fino alle ore 20.15 (dopo questo orario,  i biglietti non ritirati vengono rimessi in vendita)
stregatticomp.teatrale@gmail.com  http://www.teatrostregatti.it

Nicoletta Cavanna

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