19 Novembre 2016
01:07
Il rovescio del diritto. Recensione di “La Divina Commediola” al Teatro San Francesco
ALESSANDRIA – Che Giobbe Covatta sappia affrontare temi importanti in modo irriverente e ironico è noto, come lo è il suo impegno umanitario. Ciò che stupisce sempre è l’irruenza sorridente con la quale travolge il pubblico, passando attraverso argomenti tra loro differenti.
Venerdì 18 novembre, per la stagione SIPARIO e MARTE, con la direzione artistica degli Stregatti, Giobbe Covatta ha presentato, nell’affollatissimo Teatro San Francesco , che aveva registrato il tutto esaurito già il giorno precedente, “La Divina Commediola”, un percorso nell’inferno dei vivi, i bambini privi di ogni diritto.
Il viaggio si snoda attraverso la lettura di una divina commedia dove regna il rovescio del diritto, dove Virgilio è un bambino che mostra le brutture cui sono sottoposti i minori nel continente africano e dove la Carta dei diritti dell’infanzia è disattesa in tutti i suoi punti. Questa la linea guida della narrazione, su cui girano racconti esilaranti di viaggi e di persone, villaggi turistici e casette con il tetto in lamiera sotto il sole tropicale, bambini bellissimi che adottano qualcuno, prima ancora di essere adottati.
Covatta, sulla cui maglia è impresso il logo di AMREF (la Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca, per la quale da tempo si impegna fattivamente), passa da un’immagine all’altra con un fare divertito e contagioso, spostandosi dal leggio ad una lavagna dove, disegnando, accentua l’effetto ilare delle battute. Si ride, si ride tanto e si apprezza la generosità di un comico che non si risparmia mai e riesce a coniugare sul palco la sua anima profondamente umana e l’irresistibile capacità di divertire in modo intelligente.
Molti applausi e la consapevolezza finale che solo la genialità può ironizzare e, al contempo, suscitare consapevolezza su argomenti drammatici.