Autore Redazione
martedì
13 Dicembre 2016
09:39
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Eventi - Casale Monferrato

Grazie al contributo di Fondazione CRP al via nel 2017 il restauro della Cappella di Sant’Eusebio al Sacro Monte di Crea

Grazie al contributo di Fondazione CRP al via nel 2017 il restauro della Cappella di Sant’Eusebio al Sacro Monte di Crea

CREA – Sarà restaurata, a partire dalla primavera del 2017, con un costo complessivo dell’intervento stimato in 93.000 euro, la Cappella dedicata al Martirio di Sant’Eusebio al Sacro Monte di Crea.

Un restauro possibile grazie ad un intervento dell’Ente di gestione dei Sacri Monti, e con il sostegno della Fondazione CRT. A comunicarlo è la Presidente dell’Ente di gestione Sacri Monti, Renata Lodari che, con soddisfazione, ha ricevuto la comunicazione con cui Fondazione Crt ha annunciato l’assegnazione all’Ente di un finanziamento di 32 mila euro.

Grazie al finanziamento di Fondazione CRP saranno restaurati il tetto e gli intonaci esterni della Cappella, salvaguardando così dalle infiltrazioni d’acqua anche il contenuto interno. Il costo di questi interventi sarà superiore rispetto al contributo ottenuto ma alla parte eccedente si provvederà attingendo ai finanziamenti regionali.

L’assegnazione è avvenuta nell’ambito delle attività Arte e cultura”della Fondazione e più specificamente all’interno del Progetto Restauri cantieri diffusi”con il quale Fondazione CRT sostiene il restauro ed il recupero di beni sottoposti a tutela, di comprovato pregio e valore artistico, presenti sul territorio del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Tra i criteri fissati dal bando, vi erano la rilevanza storico artistica e architettonica dell’intervento e la rilevanza dell’intervento per il territorio di riferimento. Inoltre il bando valutava le azioni intraprese per garantire la miglior fruibilità del bene oggetto di intervento e capacità del progetto di richiamare l’attenzione della comunità locale e di attrarre nuovi fruitori.

La Cappella che a breve sarà oggetto del cantiere di restauro ha un altissimo valore simbolico, essendo dedicata appunto a San’Eusebio, vescovo di Vercelli e patrono del Piemonte. La tradizione vuole che sia stato Sant’Eusebio a salire la collina di Crea verso il 350 d.C.; lì avrebbe portato la statua lignea della Madonna col Bambino, ancor oggi venerata, e lì avrebbe fatto edificare un primo oratorio.

Da notare che a Sant’Eusebio si fanno risalire tre immagini sacre della Madonna nera oggetto di particolare venerazione, che sarebbero state da lui nascoste e trasportate dalla Palestina e che sono conservate nella Basilica Antica di Oropa (Biella), nel Duomo di Cagliari (città che gli ha dato i natali) e, appunto, nel Santuario di Crea. Eusebio diffuse il Cristianesimo e la devozione mariana tra le popolazioni del Monferrato e delle valli Piemontesi che all’epoca erano ancora completamente pagane.

Ad Eusebio, martire per la su fede, è dedicata la prima delle 23 cappelle del Sacro Monte di Crea. Al santo è attribuita l’origine della fonte, antistante la cappella. La tradizione vuole che, osservata la scarsità d’acqua presente al Monte, Eusebio abbia percosso col pastorale il terreno facendovi scaturire una vena d’acqua purissima. La sorgente è riconosciuta da molti studiosi come l’origine della sacralità sul monte.

La cappella, fra le prime costruite, dopo quella dedicata all Nascita di Maria, voluta dal duca del Monferrato Vincenzo Gonzaga, fu finanziata, in una positiva emulazione fra alti prelati e famiglie di primo piano negli equilibri politici del ducato, dalla città di Vercelli, rappresentata nei dipinti murali della parete di fondo con le sue case, torri e la chiesa di Sant’Andrea. Al centro ospita un gruppo scultoreo rappresentante il martirio di Sant’Eusebio, lapidato dagli ariani. Gli abiti e i personaggi dei dipinti alludono alla realtà vercellese del ‘500.

Agli affreschi lavorò Giorgio Alberini, mentre le sculture sono opera dei fratelli Jean e Nicolas de Wespin (detti i Tabacchetti), artisti di provenienza fiamminga, il maggiore dei quali, Jean, lavorerà di lì a poco anche al Sacro Monte di Varallo.

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