14 Dicembre 2016
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Una città nella città: emerge una nuova Acqui sotterranea
ACQUI TERME – Ad Acqui Terme c’è una città nella città. È l’antica Aquae Statiellae, un pezzo di storia degli antichi romani che presto farà vedere nuovi aspetti finora nascosti. I lavori del teleriscaldamento hanno infatti portato alla luce significativi reperti della città sotterranea. Il progetto realizzato da Acqui Energia, dal Comune, dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, permetterà di far vedere già in primavera, sotto una nuova veste, alcuni siti archeologici. I primi interventi riguarderanno la fontana romana di via Roma, il teatro romano di piazzetta Cazzulini e l’area di via Aureliano Galeazzo dove è stato scoperto un importante edificio di culto nel piano interrato di un condominio. Le operazioni di posa delle tubature hanno fatto emergere nuovi resti in corso Divisione Acqui
Presto sarà anche avviato un complesso intervento di risistemazione della grande area del’ex Palaorto di via Maggiorino Ferraris, con il rifacimento delle recinzioni su cui saranno installati dei pannelli che illustreranno le scoperte effettuate. Tutte queste aree, unite a quelle della Piscina romana di corso Bagni e della Casa romana di via Cassino, già musealizzate e aperte al pubblico, andranno a costituire un articolato percorso di visita che permetterà di riscoprire le testimonianze della città romana conservate sotto l’abitato moderno: una vera e propria “Acqui Sotterranea“.
“In pieno accordo con la Soprintendenza – ha spiegato il sindaco Enrico Bertero – abbiamo deciso di mettere in campo per la prossima primavera un percorso chiamato ‘Acqui sotterranea’. Comincerà dagli archi romani, con qualcosa come 41 archi che passavano attraverso il Bormida, poi si arriverà alla piscina romana in corso Bagni. Abbiamo riscoperto il capitolium, l’antico municipio romano dove sono stati portati alla luce muri alti un metro e 80, qualcosa di straordinario. Poi si andrà alla fontana dove verrà rifatto l’esterno per arrivare all’anfiteatro di piazzetta Cazzulini e al deposito-magazzino che diverrà un laboratorio. Una volta al mese infatti si potrà vedere al lavoro il pulitore delle monete o il vasaio alle prese con la realizzazione delle anfore. Inoltre abbiamo deciso di fare del castello dei Paleologi un polo di attrazione per un discorso archeologico: qui le sale passeranno da 8 a 15. D’altronde chi investe in cultura lo fa con un ritorno sicuro. Il retaggio culturale che aveva la città vogliamo portarlo avanti perché diventi un’occasione per la città“.
Acqui sotterranea: presentazione