14 Dicembre 2016
08:13
Al Sociale di Valenza il nuovo allestimento di “Kish Kush”. Daniel Gol racconta
VALENZA – “Kish Kush è lo scarabocchio (traduzione dalla lingua ebraica) che avviene su una grande pagina bianca…il lavoro tratta il tema della diversità e della difficoltà della convivenza in maniera molto metaforica. Tutto viene tracciato su questa pagina che, alla fine, non sarà più intonsa, ma sarà un grande pasticcio pieno di vita, di strade, di case…”
Daniel Gol, autore e regista, parla con piacere del nuovo allestimento di “Kish Kush, tracce di un incontro”, storico testo di Teatrodistinto, di cui è stato co-fondatore nel 2003, in scena, giovedì 15 dicembre, alle 21, al Teatro Sociale di Valenza.
“Due personaggi che non si conoscono sono inizialmente separati da un muro interiore, rappresentato sulla scena da un muro di carta che riflette l’ombra dello straniero”, spiega Daniel Gol, “il pubblico è suddiviso in due gruppi che hanno, nel primo quarto d’ora, due punti di vista diversi dello spettacolo. Poi la curiosità dei protagonisti porta ad abbattere il muro e da lì iniziano le problematiche . Si scopre che l’altro parla un’altra lingua, ha un corpo diverso, colori diversi e, probabilmente, su un piano più ampio, anche credenze religiose differenti. Quindi, nella seconda parte, tutto è giocato sul contrasto e sulla difficoltà di far convivere due realtà”.
Lo spettacolo ha una storia e dei riconoscimenti prestigiosi. Nasce nel 2008 come progetto di venti minuti per il concorso per il Premio Scenario Infanzia, promosso da operatori di importanti teatri stabili, e si aggiudica un posto in finale. Da allora, ha girato tutto il mondo in otto anni di tournée. Il tema è universale e così il linguaggio gestuale che lo caratterizza. Il testo strettamente parlato è minimo e il dialogo è in due lingue, quella ebraica e quella dei paesi (finora venti) dove avviene la rappresentazione, proprio per sottolineare due appartenenze diverse.
“Il lavoro nasce inizialmente per i bambini, per essere poi programmato a livello trasversale per tutte le età, sino ad arrivare , due anni fa, al Lincoln Centre di New York, dove abbiamo fatto due settimane di repliche per gli studenti delle scuole superiori di diverse zone di New York, un’esperienza molto gratificante” .
Il nuovo allestimento al Teatro Sociale di Valenza è stato preparato in settembre al Teatro Franco Parenti di Milano e vede in scena due giovani e talentosi attori: Giuseppe Palasciano, che già ha lavorato in Mistero Buffo accanto a Dario Fo, e Andrea Polia.
Rispetto alla precedente versione sono mantenuti parecchi aspetti, ma il taglio è più asciutto ed essenziale, più volto ad un pubblico adulto . Molte le date già fissate in Germania, in Italia, a Parigi e forse, la prossima estate, a Tokio e a Gerusalemme, luogo che ha ispirato inizialmente lo spettacolo. “Anni fa sono passato davanti al muro che a Gerusalemme separa due territori” racconta Gol, “mi ha colpito moltissimo l’idea di vicini di casa che abitano uno di fianco all’altro, ma sono separati e il foglio (in quanto muro), nello spettacolo prodotto in seguito, è stato decisivo”.
Teatrodistinto ha un altro progetto in cantiere, e questa è un’anticipazione, forse di nuovo al Teatro Franco Parenti, in forma di residenza teatrale. “Sarà un lavoro per il mercato sia italiano che internazionale, di poco testo e molta gestualità. Il tema è l’incontro tra età diverse che in realtà si assomigliano molto. Parto da un racconto che avevo scritto, poi interpretato da Daniela Tusa in “Racconti d’amore in punta di piedi”, che parla di un ladro bambino che entra in una casa per rubare e invece poi si affeziona alla vecchina che lì abita. E’ un capovolgimento dei ruoli: il cattivo si scopre umano e ricco di valori. Adesso mi interessa tradurre questo racconto in gioco corporeo per l’Italia e l’estero, dove esistono forti contaminazioni tra teatro dell’infanzia, teatro danza e altri linguaggi espressivi”.
Per prenotazioni: 338 8417382