Autore Redazione
giovedì
15 Dicembre 2016
05:00
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Eventi - Alessandria

“Djangology”: a Red Note protagonista la musica jazz di Django Reinhardt

Alli Due Buoi Rossi il quartetto formato da Giorgio Penotti, Fabrizio Trullu, Stefano Profeta e Paolo Franciscone reinterpreta il repertorio del virtuoso artista jazz
“Djangology”: a Red Note protagonista la musica jazz di Django Reinhardt

ALESSANDRIA – Prosegue ad Alessandria il percorso musicale tra le note jazz della rassegna Red Note. Giovedì 15 dicembre protagonista della serata sarà il concerto “Djangology” che vedrà esibirsi nello storico hotel ristorante alessandrino “Alli Due Buoi Rossi”, per quello che sarà un tributo al grande chitarrista jazz Django Reinhardt, il quartetto formato da Giorgio Penotti al sax tenore e flauto, Fabrizio Trullu al pianoforte, Stefano Profeta al contrabbasso e Paolo Franciscone alla batteria.

A riscaldare l’animo di numerosi appassionati e curiosi sarà la musica del grande chitarrista gitano, a detta di molti, il più grande chitarrista jazz mai esistito, riletta e reinterpretata secondo la sensibilità di quattro musicisti che hanno accettato la sfida di suonare Django sì, ma a modo loro. Dopo il concerto inaugurale, Red Note tornerà proprio nella Sala Belle Epoque dello storico hotel di Alessandria, con grandi novità nella formula che abbina la proposta del ristorante I Due Buoi e il concerto, offrendo a tutti i partecipanti la possibilità di due scelte: Cena+ concerto a partire da 25 euro a persona dalle 20; Drink + concerto a 15 euro a persona a partire dalle 21.

Django Reinhardt iniziò come violinista tzigano suonando nei ristoranti e nei caffè di Parigi, poi passò alla chitarra, strumento con il quale voleva riabilitare la sua mano sinistra, fortemente menomata in un incendio, e diventò un virtuoso dello strumento, anche con due dita atrofizzate. Nel 1931, quando ascoltò per la prima volta il violino di Joe Venuti, l’orchestra di Duke Ellington e la tromba di Louis Armstrong, si innamorò di quella musica che veniva dall’altra parte dell’oceano e da quel momento suonò solo quella, ma a modo suo, da manouche (zingaro).

Chissà che cosa avrebbe fatto se fosse vissuto di più (morì nel ’45 a 43 anni), ma il suo breve percorso è bastato per arrivare alla sua mitizzazione. Ci ha lasciato un repertorio di composizioni, tutte interessanti, alcune bellissime, e di brani da lui suonati abitualmente che sono diventati suoi per la sua interpretazione. Questo repertorio viene riproposto ancora oggi, specialmente in Francia, con organici che ricalcano fedelmente i suoi gruppi, quartetti o quintetti acustici con contrabbasso chitarre e violino. In genere queste proposte rappresentano dei tributi all’artista, ma non è così che Djangology vuole celebrarlo.

Nel progetto dell’Alessandria Jazz Club il repertorio di Django viene presentato da un quartetto che volutamente non ha le sonorità del Quintette du Hot Club de France, infatti non c’è la chitarra e nemmeno il violino, e che non vuole suonare il jazz manouche, pur con tutto il rispetto per questo stile.

La rassegna Red Note è frutto della collaborazione tra il Ristorante i Due Buoi, l’hotel Alli Due Buoi Rossi e Alessandria Jazz Club, già consolidata in due edizioni invernali ed una rassegna estiva.

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