Autore Redazione
mercoledì
18 Gennaio 2017
11:16
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Eventi - Alessandria

All’Auditorium Pittaluga uno spettacolo-concerto sulla Grande Guerra con l’ensemble Phonodrama

Un percorso tra musica e poesia del ‘900, dal titolo “Uscito dalla trincea – il Fronte dei poeti”, per offrire al pubblico uno spaccato della società di quei tempi
All’Auditorium Pittaluga uno spettacolo-concerto sulla Grande Guerra con l’ensemble Phonodrama

ALESSANDRIA – Terzo appuntamento mercoledì 18 gennaio alle 17 all’Auditorium Pittaluga con i “Mercoledì del Conservatorio”. Protagonista sul palcoscenico sarà l’Ensemble Phonodrama, il trio formato da Andrea Nicolini, attore e fisarmonica, Fabrizio Giudice alla chitarra e Gianluca Nicolini al flauto, con il concerto “Uscito dalla trincea – il Fronte dei poeti”.

Uno Spettacolo-concerto sulla Grande Guerra, caratterizzato da un lungo susseguirsi di brani dei primi anni del ‘900, tra i quali si potranno trovare musiche di W.Burkhard, J.S.Bach, H.Genzmer, F.Giudice, A.Nicolini E.Carosio, arrangiate da F.Giudice e affiancate da testi di Sbarbaro, Gadda, Ungaretti, Petrolini, Bertini. Parte importantissima in questo spettacolo saranno proprio le musiche dell’Epoca, che rappresentano lo spaccato, spesso contrastante e quasi stridente, della società.

Nel corso di quella guerra combattuta molto lontano, nelle città la vita proseguiva in modo quasi normale. Mariti, figli, fratelli partivano di continuo per quelle montagne da cui potevano solo inviare cartoline con frammenti di notizie, ma chi rimaneva non sentiva che echi lontani di ciò che succedeva al fronte. E’ una condizione che ricorda da vicino quella dei soldati americani inviati in Vietnam o in Iraq.

La famiglia soffre per la lontananza del proprio caro, ma per il resto la vita non cambia. Si è troppo lontani dalla battaglia. Le canzoni famose dell’epoca mostrano quest’ansia di normalità. La vita deve andare avanti, gli amori, i tradimenti, i divertimenti, il passeggio serale. Improvvisamente, tra una cartolina di Sbarbaro e un pezzo di Diario di Gadda, irrompe una canzonetta allegra. “Si fa ma non si dice”, “L’Uomo è fumator”, “Gastone”.

Più che di semplici canzoni si tratta di pezzi per teatro, da cantare e recitare. Questi stacchi, spesso “stranianti”, aiutano ad affrontare con rinnovato stupore le parti drammatiche del testo, che raggiunge il suo apice nelle ultime pagine con il Diario di Caporetto di Gadda, nel disfacimento del sogno della vittoria, che come sappiamo arriverà soltanto qualche anno dopo.

Parte rilevante e respiro del testo saranno i momenti dove la musica “classica”, non solo del periodo, diventerà protagonista, e che affrescherà mondi diversi e divisi.

L’esibizione sarà preceduta da un’introduzione a cura degli allievi Andrea Celeste Prota, al soprano, e Paolo Ghiglione al pianoforte.

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