Autore Redazione
mercoledì
25 Gennaio 2017
05:00
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Eventi - Alessandria

Birraio dell’Anno 2017: Canediguerra al 3°posto e Montegioco al 14°

Un buon risultato che premia la produzione brassicola alessandrina, unica provincia rappresentata al premio da due realtà
Birraio dell’Anno 2017: Canediguerra al 3°posto e Montegioco al 14°

ALESSANDRIA – Anche quest’anno Birraio dell’anno 2017, il premio che riconosce un birraio per il lavoro svolto nel corso di un intero anno, ha il suo vincitore. Si tratta di Marco Valeriani del birrificio Hammer di Villa D’Adda (BG) incoronato domenica 22 gennaio al Teatro ObiHall di Firneze re delle birre artigianali italiane dal noto degustatore Lorenzo “Kuaska” Dabove, attraverso il giudizio di oltre 90 esperti italiani tra giornalisti, degustatori, giudici e operatori del settore.

Un premio unico nel suo genere, paragonabile ad una sorta di “Pallone d’oro” della birra e organizzato da Fermento Birra, al quale sono stati candidati anche i due birrifci alessandrini Canediguerra di Alessandria e birrificio Montegioco di Montegioco. La curiosità è che proprio la provincia di Alessandria in questa edizione è stata l’unica provincia rappresentata da due realtà del territorio. Una soddisfazione per i due produttori locali, da sempre legati da un rapporto di amicizia e collaborazione. “Eravamo lì in amicizia. Tra mandrogni fa sempre piacere ritrovarsi ed essere l’unica provincia con due birrifici in lizza al premio non può che far piacereha sottolineato Alessio Gatti.

A salire al 3° gradino del podio tra i 20 candidati al titolo, è stato lo stesso Alessio Gatti, a un briciolo dal secondo classificato, Emanuele Longo del Birrificio Lariano di Dolzago (LC). Conquista, invece, la 14^ posizione il Birrificio Montegioco del birraio Davide Franzosi.

La manifestazione è andata molto bene”, ha detto Alessio Gatti di Canediguerra. “Il terzo posto è una cosa molto relativa. Quello che conta è il riscontro del pubblico, della gente che ti abbraccia, che vuole una fotografia e che si complimenta con te. Onestamente al premio non ci volevo neanche pensare perché sono contro la competizione”.

Per chi non lo sapesse, a differenza dei classici riconoscimenti, Birraio dell’anno, non intende valutare la bontà di una birra in un preciso momento, ma piuttosto la bravura tecnica del birraio, la sua filosofia, la costanza qualitativa dei prodotti in un intero anno. “Sono stati premiati diversi aspetti come la costanza nella produzione, il progetto imprenditoriale e l’immagine. Non è solo la qualità della birra ma ciò che ci sta dietroha continuato il birraio alessandrino.

Un approccio che ha permesso di superare alcuni limiti di molte competizioni dedicate alle birre artigianali, come quello delle classificazioni che caratterizzano i principali concorsi  o di evitare la premiazione di quelle che potremo definire “birre da concorso”, birre a volte fortuite.

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