3 Marzo 2017
08:00
“La locandiera” degli Stregatti in anteprima a Fubine
ALESSANDRIA – “La locandiera” era un progetto da tempo in cantiere per la Compagnia Stregatti, che già tre anni fa la mise in scena, abbozzando idee ora sviluppate pienamente nel nuovo allestimento, presentato in anteprima sabato 4 marzo, alle ore 21.15, al Teatro dei Batù di Fubine e martedì 7 marzo, alle 21, al Conservatorio di Alessandria. La data al Teatro dei Batù di Fubine aderisce al progetto “Corto Circuito” della Fondazione Piemonte dal Vivo, nato con l’intento di favorire l’attività di giovani artisti in Piemonte e di dare un’occasione alle compagnie di contribuire allo sviluppo culturale e sociale del loro territorio.
“Abbiamo deciso di riprendere “La locandiera” per portare fino in fondo determinate scelte che erano rimaste in sospeso”, spiega il regista Gianluca Ghnò, “Rispetto all’allestimento più classico di tre anni fa ci sono alcune differenze. Per prima cosa abbiamo mantenuto il linguaggio goldoniano, mentre precedentemente l’avevamo semplificato. Poi il lavoro è venuto bene per la colonna sonora, perché ci siamo affidati alla classe di musica elettronica del Conservatorio di Alessandria”
L’idea registica che fonde sonoro e azioni era nata già nell’allestimento precedente. Il leitmotiv era dato da Fabrizio, il servo di Mirandolina, che aveva in testa la cuffia di un hi-pod, mentre il pubblico sentiva ciò che ascoltava anche lui. L’idea è qui sviluppata a fondo grazie ad una musica molto contemporanea, composta appositamente e, nella data di martedì 7 marzo, presso il Conservatorio, suonata dal vivo. Il personaggio di Fabrizio, interpretato da Simona Gandini, che gioca anche con l’ambiguità del ruolo maschile, è quasi sempre presente, fa partire con i suoi gesti la colonna sonora ed è, per questo, oltre al cameriere della locandiera, anche un vero servo di scena.
“Questa volta il conservatorio ci ha preparato delle tracce adatte allo spettacolo. Abbiamo lavorato molto sul contrasto tra il linguaggio goldoniano e la musica contemporanea”, dice Ghnò, “L’idea della musica elettronica dà uno smalto in più al linguaggio e lo ravviva. Si basa su bpm, su bassi e su ritmi molto precisi e ci ha dato la possibilità di lavorare sul ritmo degli attori, di alzarlo leggermente, proprio come se fossimo dei dj in discoteca…abbiamo eliminato i bui, i cambi scena…la velocità di crociera è molto alta”
Nel ruolo di Mirandolina Giusy Barone e in quello del Cavaliere di Ripafratta, misogino infine da lei sedotto, David Turri, impegnati in monologhi dei quali la lettura degli Stregatti ha voluto sottolineare la profonda umanità.
“Pur sempre preservando l’ironia, abbiamo evidenziato la naturalezza e l’umanità di Mirandolina e del Cavaliere, rispetto agli altri personaggi che sono maggiormente parossistici e sopra le righe. Il marchese e il conte (gli altri clienti-pretendenti della locandiera) sono più caricaturali e abbiamo giocato al proposito anche con le maschere. Credo che questa differenza tra i personaggi si veda molto”
Sontuosi e colorati i costumi, realizzati dagli allievi dell’Istituto Fermi Moda, che fondono l’eleganza classica del ‘700, suggerendo la contestualizzazione della vicenda, con linee stilistiche nuove. In scena, oltre ai citati, Stefania Cartasegna, che si destreggia tra un ruolo femminile e uno maschile, Claudio Vescovo, Assunta Floris.
Al teatro dei Batù di Fubine il biglietto intero costa 10 euro, il ridotto 7 euro
Per Info e prenotazioni: 3314019616
stregatticomp.teatrale@gmail.com