4 Marzo 2017
10:49
Una commedia tra comicità e domande, come la vita. Recensione di “Peperoni Difficili – la verità chiede di essere conosciuta” al Teatro Civico di Tortona
TORTONA – La verità, l’amicizia e l’amore alla luce della quotidianità e dei massimi sistemi.
Questi i temi che emergono in “Peperoni Difficili – la verità chiede di essere conosciuta” , commedia presentata, venerdì 3 marzo, di fronte al pubblico numerosissimo del Teatro Civico di Tortona, scritta e diretta da Rosario Lisma e prodotta dal Teatro Franco Parenti.
L’interno e la situazione paiono quelle della commedia all’italiana. L’ambientazione domestica di una canonica di provincia è universale e potrebbe essere collocata in ogni parte della penisola, risvegliando la familiarità tipica del genere. I protagonisti sono Giovanni, parroco del paese (lo stesso Lisma), la sorella Maria ritornata da una missione in Africa a causa della guerra civile (Anna Della Rosa), l’amico Mario, brillante e colto analista finanziario affetto da tetraparesi spastica (Ugo Giacomazzi ) e suo fratello Filippo (Andrea Narsi), affranto e da lui ospitato dopo essere stato lasciato dalla moglie.
I peperoni difficili del titolo sono una ricetta africana complicatissima e inventata (la sua descrizione rasenta la follia per lunghezza e difficoltà). Alludono all’ambivalenza della vita, ai tanti lati dell’uomo che si confronta con pretese verità assolute, ma deve fare i conti con i compromessi e i sentimenti, proprio come i peperoni sono buoni, ma difficili da cucinare e da digerire.
Ognuno dei protagonisti convive con paure, inadeguatezze, ricerca della felicità e confronto con la realtà. La comicità sortisce da ciò che anche commuove e, in ultimo, pone degli interrogativi alti. Mario (un Ugo Giacomazzi veramente degno di nota per interpretazione gestuale ed espressiva) è incredibilmente ignaro dell’evidenza della sua patologia, nascostagli da tutti, e non esita a dichiararsi a Maria, della quale si innamora. Sarà proprio lei, cultrice della verità contro ogni compromesso pietoso, a rivelarglielo, mettendolo di fronte alla consapevolezza.
Colpisce l’omogeneità del registro che fluisce dal comico (si ride proprio e parecchio) al profondo-filosofico. Si toccano dogmi, teorie dei padri della chiesa, il tema dell’aspirazione alla santità che travalica nella presunzione (bellissima la confessione di Anna Della Rosa, vera esaltazione della complessità della sua Maria), si scherza e ci si aiuta a sopportare le contrarietà. In un momento onirico che ha il gusto della comicità amara, sottolineata da accordi musicali lugubri, appaiono a Giovanni i demoni dei suoi mentori religiosi, legati ad una teologia di formule ed etimologie che rispondono senza nulla spiegare.
E’ comprensibile il grande successo di pubblico e critica di “Peperoni difficili”, alla luce della soluzione veramente ben calibrata di spunti e del reale divertimento che scaturisce dalle situazioni messe in scena. Raramente capita di vedere una commedia così raffinata e, al tempo stesso, domestica tanto da consentire allo spettatore di accomodarcisi e goderne con piacere.
Gli ingredienti non sarebbero sufficienti senza un’interpretazione di alto livello dei quattro protagonisti, che sottolineano i quattro atteggiamenti di fronte alle grandi domande, come Rosario Lisma ha spiegato volentieri, chiacchierando durante il consueto brindisi del dopo-spettacolo: quello dell’uomo semplice, quello speculativo, quello tradizionale dell’uomo di chiesa, quello della santità purista.
Molte risate e molti applausi al Civico di Tortona, popolato piacevolmente anche da tanti volti giovani. Uno spettacolo da non perdere.