23 Marzo 2017
05:10
Lo storia della Borsalino raccontata a teatro
ALESSANDRIA – Continuano ad Alessandria gli eventi organizzati in occasione della Giornata mondiale della poesia Unesco. Giovedì 23 marzo, alle 21, nella sala Ferrero, con ingresso gratuito viene proposta la pièce teatrale «Il cappello Borsalino» di e con Ombretta Zaglio, che ne è anche regista con Irina Favaro.
Lo spettacolo è nato dalla volontà di ripercorrere la memoria di una fabbrica legata a una famiglia. In città, ormai sono scomparsi i luoghi, i macchinari, le persone, difficile comprendere che dire Borsalino significava in tutto il mondo dire cappello, difficile ricordare com’era iniziato e come è finito. Il Soroptimist offrendo lo spettacolo alla cittadinanza vuole ricordare l’azienda, le tante donne che vi hanno lavorato e la socia fondatrice Giovanna Usuelli Borsalino, che tanto ha rappresentato per il Club e la città.
La storia passa attraverso il ricordo di ciò che si vede o che si è visto, una fotografia (operai davanti alla fabbrica), un manifesto (in mezzo al mare che a Buenos Aires ricorda l’Italia), un oggetto (il cappello), un articolo di giornale, un libro che nasce (in quel periodo) un intervista (la sirena..), un certificato (di nascita e di morte), un grafico (delle vendite), un operaio (che ha lavorato lì), la famiglia (che ne tramanda il ricordo) lo studioso (che analizza i fenomeni) tutti dati di una ricerca che possono essere raccolti per “comunicare” un lavoro teatrale, affinché la memoria non si perda. Lo spettacolo nasce dalla necessità di ripercorrere la memoria di una fabbrica legata ad una famiglia e alla città e di cui oggi si trovano poche tracce: scomparsi i luoghi, scomparsi i macchinari, diventa quasi difficile ricordare che c’era una fabbrica dove oggi ha sede l’Università, nonostante che se ne sia conservata la facciata, diventa difficile ricordare che dire Borsalino significava dire cappello, diventa difficile ricordare come ha cominciato e come è finita.