2 Aprile 2017
12:03
Un musical che prende il volo. Recensione di “L’ Accademia delle stelle” al Teatro Besostri
MEDE – Tre schermi su cui scorrono le immagini delle audizioni per l’ammissione alla prestigiosa School of Performing Arts di New York, pochi istanti in cui si concentrano le ambizioni e il futuro di un gruppo di giovani talentosi. E’ così che lo spettatore entra nel mondo di “L’Accademia delle stelle. Remember my name” dell’Associazione Commedia Community e del Peter Larsen Dance Studio, per la regia di Andrea Di Tullio, messo in scena con evidente successo di pubblico sabato 1 aprile al Teatro Besostri.
Le storie singole si intrecciano all’iter scolastico sino al diploma finale e, come si può prevedere, comprendono contrasti, amori e amicizie, la cui ambientazione è ben suggerita dall’uso delle immagini che accompagnano tutto lo spettacolo. Il desiderio di emergere dei protagonisti convive con le loro personalità, segnate dalla famiglia e dal luogo di origine.
L’indovinato incipit dei video dei provini è seguito da un inizio stiracchiato, a causa di battute un po’ scontate. Nel momento in cui partono musica, canto dal vivo e coreografie, lo spettacolo prende il volo e la misura della recitazione si adegua al livello delle altre espressioni del musical. A questo proposito Danny/Simone Guarino regala i momenti più riusciti dal punto di vista attoriale, mediando tra il talento e l’intemperanza del suo personaggio di origini italiane.
Tre i piani che si incastrano nella macchina spettacolo: le storie individuali, lo scorrere degli anni di scuola e i tanti riquadri musicali (paiono citazioni che acquisiscono un significato credibile) che la regia ha il merito di ben integrare. La reale personalità di Steve (Luca Di Stefano) si accompagna ad una gustosa citazione di “Rocky horror picture show”, mentre canzoni notissime (come “Don’t give up”, “On My Own”, “Call me” ) si fondono bene alle vicende. Così l’esperienza di Nora (Nora Garavello), che si trova a subire un ricatto sessuale per ottenere un ruolo da danzatrice, è sottolineata da un tango strepitoso della bravissima Martina Allia con Cristian Catto, che è il momento più intenso della serata e che si avvale di una coreografia davvero notevole.
Veramente bravi tutti i componenti del cast, che hanno dimostrato di essere all’altezza di un lavoro ambizioso e dalle tante sfaccettature. Le coreografie di Peter Larsen (che, tra l’altro, interpreta il prof di musica) sono adatte in ogni occasione e le canzoni sono eseguite dal vivo senza una sbavatura. Qualche sfumatura acerba nei dialoghi, ma, da parte di tutti gli interpreti, una scioltezza decisamente più piacevole dopo le esitazioni iniziali. Emerge, in questo aspetto, con il già citato Guarino, una morbida e credibile Erica Gigli nei panni della comprensiva insegnante Farrell.
Uno spettacolo ben articolato e non banale, che si avvale di un gruppo di giovani ben affiatati e versatili; una compagnia propositiva da seguire il prossimo 7 aprile al Teatro della Juta di Arquata Scrivia con la prima della nuovissima produzione: “Quando La Moglie è in Vacanza”.
In scena Peter Larsen, Erica Gigli, Melania Colli, Giangi Surra, Nora Garavello, Simone Guarino, Christian Primavera, Luca Di Stefano, Martina Allia, Cristian Catto, Giorgia Stella, Marta Borille, Gaia Figini, Giusi Fabbiano, Arianna Massobrio, Michele Puleio, Valentina Amore e Selena Bricco. I testi sono di Cristina Storato, Enzo Ventrigia (loro anche l’aiuto regia) e Andrea Di Tullio, i costumi sono di Clementina Di Stefano.
Tanti, ma proprio tanti applausi dal pubblico del Besostri.