24 Giugno 2017
14:15
Sabato e domenica ad Asti Teatro 39
ASTI – Il fine settimana ad Asti Teatro 39, con la direzione artistica di Emiliano Bronzino, propone un palinsesto ricchissimo diviso nei due cartelloni Nuove Visioni e Asti Teatro per la città. Imperdibili tra sabato e domenica “Geppetto e Geppetto” di Tindaro Granata, spettacolo premio UBU 2016, la prima di “Farsi silenzio” di Marco Cacciola, un viaggio alla riscoperta della lentezza, del silenzio, alla ricerca dell’inaspettato, i racconti fiabeschi e visionari di Antonio Catalano, la drammaturgia originale ed esilarante di Generazione Disagio e tanta musica.
BIGLIETTI: Tutti gli spettacoli sono a pagamento tranne dove diversamente specificato. Biglietti: 10 euro intero – 7 euro ridotto abbonati stagione Teatro Alfieri e over 65 – 5 euro ridotto studenti under 25 – 15 euro biglietto giornaliero – Abbonamento a 20 spettacoli 100 euro – Abbonamento a 10 spettacoli 50 euro – Speciale abbonamento a 5 spettacoli riservato a ragazzi under 25: 20 euro.
La speciale card “Asti Teatro under 18” dà diritto a 5 ingressi gratuiti e può essere richiesta alla cassa del Teatro Alfieri da giovani sotto i 18 anni. Per informazioni e prenotazioni: Biglietteria Teatro Alfieri 0141.399057-399040 (aperta tutti i giorni con orario continuato dalle 10 alle 16 e nei luoghi del festival un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni).
Per informazioni e prenotazioni: Biglietteria Teatro Alfieri 0141.399057-399040
www.comune.asti.it www.facebook.com/AstiTeatro twitter.com/astiteatro
PROGRAMMA DI SABATO 24 E DOMENICA 25 GIUGNO AD ASTI TEATRO 39
Sabato 24 giugno
Asti Teatro per la città
Palazzo Ottolenghi – Mago Povero
Dalle 16 alle 17,30 (ritrovo ore 16)
Quattro passi
Piccole passeggiate per sgranchirsi l’anima
di e con Antonio Catalano
Ingresso 5 euro
Un viaggio iniziatico di un camminatore di nome Paolino, del quale il narratore non ci svela nulla, se non il suo desiderio di viaggiare, di pensare e ripensare, di dialogare con chiunque incontri (grilli, foglie, anatre, nuvole, montagne, vento, fulmine…) e soprattutto di imparare la lingua e i sogni di ciascuno. Una storia dedicata a chi sa sospendere il tempo, meravigliarsi, emozionarsi.
Una storia senza finale, perché il narratore è alla ricerca di una realtà che sappia sognare: solo nei sogni, infatti, si nascondono le verità più profonde, per cui il narratore nelle note finali ci annuncia che uscirà dalla storia solo quando avrà imparato le lingue del mondo e si sentirà libero di meravigliarsi del creato. Un invito rivolto a tutti noi ad abbandonarci allo stupore di cui è piena la vita di ogni giorno, a lasciare che il nostro cuore palpiti insieme a quello di Paolino e… a sgranchirci l’anima con lui.
Per l’occasione apertura Museo dell’Immaginario dalle 16 alle 19 (anche domenica 25 giugno).
Asti Teatro – Nuove Visioni
Spazio Kor / Teatro Giraudi
Ore 21
Geppetto e Geppetto
scritto e diretto da Tindaro Granata
allestimento Margherita Baldoni
movimenti di scena Micaela Sapienza
con Alessia Bellotto, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberta Rosignoli
luci e suoni Cristiano Cramerotti
coproduzione Teatro Stabile di Genova, Festival delle Colline Torinesi, Proxima Res
Tindaro Granata con Geppetto e Geppetto
Premio Ubu 2016 a Tindaro Granata per migliore novità italiana o nuovo progetto drammaturgico.
Angelo Di Genio ha vinto il Premio Nazionale della Critica 2016 come Miglior attore emergente.
Una storia inventata, partorita dalla fantasia di Tindaro Granata – qui anche regista e interprete insieme ad Alessia Bellotto, Carlo Guasconi, Paolo Li Volsi, Lucia Rea, Roberta Rosignoli e Angelo Di Genio – ispirata dalle paure della gente incontrate per strada, parlando di figli nati da omosessuali.
Tony e Luca stanno insieme da diversi anni: sono una famiglia.
La madre di Tony vuole evitare che accada. Franca (amica dei due) vuole capire come si può fare.
I due vanno in Canada, e come il primo papà single della storia di tutte le storie, Geppetto, “fanno”, “fabbricano”, “ costruiscono”, “creano” il loro piccolino. Geppetto e Geppetto tornano in Italia con il loro figlio Matteo. Matteo cresce con amore e amore e amore.
Passano trent’anni. Il giorno del ventennale della morte di Tony, Matteo rivendica qualcosa al padre Luca, vomitandogli addosso tutto quello che gli ha causato crescere in una famiglia non “normale”.
Lo accusa di qualcosa che è mancato….E’ difficile essere figli di gay, ma è difficile anche essere padri di figli normali.
Spiega il regista: “Questa non è la storia universale di tutti i figli nati da coppie omosessuali. Non è la storia di una bandiera spinta dal vento del “pro” o da quello del “contro”, chi se ne frega! Questa è la storia di un papà che vuole fare il papà e di un figlio che vuole fare il figlio: tra i due, all’apparenza, manca solo una mamma. È la storia di uno scontro tra due uomini, uno giovane e uno adulto, che cercano entrambi il riconoscimento di una paternità, che non può avere la stessa funzione che ha in una famiglia eterosessuale. E’ il desiderio di un Geppetto di farsi amare da un figlio che non è sangue del suo sangue, ma generato dal seme del proprio compagno. E’ il desiderio di un ragazzo di ritrovare una figura paterna, vissuta nell’assenza di una figura materna, che lo possa accompagnare nel mondo degli adulti senza il peso della mancanza. È possibile che 1 Geppetto + 1 Geppetto possa fare = 1 figlio? Certo che è possibile, come è possibile che 1 Fatina + 1 Geppetto possa fare = 1 figlio! Anzi, sarebbe più facile, ma la storia avrebbe gli stessi problemi dei due Geppetti, se non ci fosse amore, l’importante in queste storie è l’amore per i figli; “se ci sarebbe più amore…” dicono i personaggi di questa storia. Ecco, “se ci sarebbe più amore” è la storia di Geppetto e Geppetto”.
Asti Teatro per la città
Cascina del racconto
Ore 22.30
Il rovescio della medaglia
(Un viaggio tra passato e presente)
di Mauro Crosetti
Letture Ensemble Lettera 3.2
Mariella Ariatta, Mauro Crosetti, Valter Albertini
Musiche Roberto Bazzano (pianoforte), Giulia Rossi (voce)
Regia: Patrizia Camatel
INGRESSO A OFFERTA A FAVORE DEI TERREMOTATI DEL CENTRO ITALIA
Tratto dall’omonimo racconto di Mauro Crosetti, lo spettacolo è un viaggio tra passato e presente, dove il protagonista del racconto ricorda la sua vita trascorsa tra solitudine, inquietudine e sensi di colpa.
Il tutto si svolge in una domenica, giorno del suo settantesimo compleanno.
Un viaggio col pensiero appunto, dove lo spazio irreale della memoria vaga tra i ricordi della vita passata e la solitudine del presente.
Asti Teatro per la città
Cortile di Palazzo Ottolenghi
Ore 23
Dj Set
A cura di Dj Margotta
INGRESSO LIBERO
Una selezione di dischi in vinile da ballare per tutte le generazioni.
Buona musica retrò, con aggiunta di ritmi elettronici: dallo swing degli anni 30/40 al rhythm&blues degli anni 50, fino al soul classic degli anni 60 ed al funk dei 70’s.
Dj Margiotta ha partecipato a numerosi importanti festival come Torino Jazz Festival (2012, 2013 e 2016), Torino Swing Festival (2013/14/15), Torino Fringe Festival Teatro nel 2016, Due Laghi Jazz Festival (2011/12/13) e Narrazioni Jazz 2017.
Domenica 25 giugno
Asti Teatro per la città
Caffetteria Mazzetti
Dalle ore 12
Prove di dialogo
Dipinti di Marzio Broda
Parole di Filippo Cornero
INGRESSO LIBERO
Connessioni e dialoghi fra colori, parole, gesti e musica.
Dipinti di Marzio Broda e scritti di Filippo Cornero raccontati da Massimo Cotto, Chiara Buratti, Carlotta Gamba, Vittorio Roberto, Cinthya Luglio, Giuseppe Li Santi, Iris Broda, Ismaele, Federico Gasparetto.
Occorrono il cellulare, un lettore QR code (oppure la pagina Facebook della Caffetteria Mazzetti), gli auricolari (verranno forniti fino ad esaurimento) e una connessione WI-FI (è disponibile quella della Caffetteria Mazzetti)
Musica dal vivo con la giovane band astigiana Zetetai che si esibirà alle 12 alle 15 e alle 19.
Alle 17 “Improvvisa…mente”, performance di improvvisazione teatrale a cura del gruppo teatrale torinese Quintatinta su una tematica di attualità: il cyberbullismo, a cui seguirà una breve riflessione su quanto emerso condotta da uno psicologo esperto sulla tematica, il dott. Michele Ferraud, con il coinvolgimento del pubblico e degli attori stessi (a cura del Network Professionale di Asti dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte).
“Prove di dialogo” verrà chiusa in serata dal concerto dei Temenik Electric.
Asti Teatro per la città
Palazzo Ottolenghi
Dalle 16 alle 17,30
Quattro passi (replica)
Ingresso 5 euro
Asti Teatro – Nuove Visioni
Diavolo Rosso
Ore 19
Gli occhi di Vivian Maier (I’m a Camera)
di e con Roberto Carlone
Regia Roberto Carlone e Caterina Cavallari. Una produzione Roberto Carlone.
Gli occhi di Vivian Maier (I’m a Camera) è uno spettacolo denso di poesia sul caso più eclatante di fama postuma sulla fotografa franco-americana, la bambinaia dalla vita enigmatica che lasciò 150.000 fotografie la maggior parte delle quali mai sviluppate.
Carlone – tra i fondatori della celebre Banda Osiris – sveste i panni del musicista per raccontare per la prima volta in maniera inusuale e innovativa – che unisce narrazione, videomapping, fotografia e musica – e attraverso quattro personaggi molto diversi tra loro – un edicolante, lo scopritore delle sue fotografie, un fotografo acuto e l’ombra della stessa Maier – tutti interpretati da Carlone, la storia di Vivian Maier. Una storia carica di domande e di mistero, una storia di tempi sbagliati, un racconto sul binomio fotografia-vita, sull’onestà e l’essenzialità dell’arte, e sulla forza e sul mistero di una donna sola e forte che ha abbracciato il mondo catalogandolo nelle sue immagini.
Lo spettacolo – che si avvale di un team scientifico che annovera Sara Munari (fotografa e insegnante di storia della fotografia), Jeffrey Goldstein (custode e studioso del patrimonio fotografico di Vivian Maier), Françoise Perron (Association Vivian Maier et le Champsaur) – diviene un vero e proprio viaggio nel mondo e nei lavori di Maier, e ne esplora il lato di umanità e di poesia, senza tralasciare domane profonde sull’arte e la fotografia, la gratutià del gesto fotografico e l’attenzione alla realtà del momento unico e prezioso legato allo scatto.
Asti Teatro – Nuove Visioni
Spazio Kor / Teatro Giraudi
Ore 21
Polvere – Dialogo tra uomo e donna
Saverio La Ruina
con Saverio La Ruina e Cecilia Foti
musiche originali Gianfranco De Franco
contributo alla drammaturgia Jo Lattari
contributo alla messinscena Dario De Luca
aiuto regia Cecilia Foti
disegno luci Dario De Luca
audio e luci Mario Giordano
realizzazione quadro Ivan Donato
organizzazione e distribuzione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale
con il sostegno di Mibact, Regione Calabria, Comune di Castrovillari
si ringrazia il White Dove di Genova
Premio Lo Straniero 2015
Premio Enriquez 2015 alla drammaturgia
Premio Enriquez 2015 Miglior Attore
Premio Annibale Ruccello 2015 alla drammaturgia
“Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco. da un’operatrice di un Centro antiviolenza
Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce”. Saverio La Ruina
Asti Teatro per la città
Caffetteria Mazzetti
Ore 22,30
Prove di dialogo
Temenik Electric in concerto
INGRESSO LIBERO
Band dalle origini algerine e marsigliesi che mischia i suoni del deserto con un pop rock futurista occidentale. Già balzati all’attenzione europea con il primo album “Ouesh Hada”, il successivo “Inch’Allah Baby” ha proseguito il discorso legato alla fusione fra rock elettronico e percussioni ancestrali, un mix fra Chaabi, pop moderno, chitarre distorte, cori ed ipnotici assoli.
Asti Teatro – Nuove Visioni
Chiesa del Gesù
Ore 22,30 PRIMA NAZIONALE
Farsi Silenzio
Marco Cacciola
Una produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale
di e con Marco Cacciola
drammaturgia Tindaro Granata
suono Marco Mantovani
Spettacolo con posti limitati (50 spettatori), prenotazione obbligatoria
Dio o la Natura, a seconda di ciò in cui si crede, ci hanno dato una bocca e due orecchie: evidentemente perché ascoltassimo il doppio e parlassimo la metà!
Farsi Silenzio, per fare spazio e prendersi tempo.
Il progetto nasce da un pellegrinaggio artistico, alla ricerca del sacro in ogni dove.
Uscire dai propri luoghi e predisporsi ad accogliere l’inaspettato e l’inconsueto è un gesto semplice e potente, così come ogni volta che si inizia un viaggio nell’ascolto dell’altro da sé.
Lo spettacolo sarà un viaggio alla riscoperta della lentezza, del silenzio attraverso la quotidianità della vita. Una comunità che si incontra senza sapere fin dove arriverà.
Gli spettatori verranno dotato di cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo spazio esterno/pubblico e quello interno/privato.
In un’epoca in cui l’immagine è così prepotente, proviamo a lasciare che il suono suggerisca le parole, per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato: c’è bisogno di silenzio.
Asti Teatro per la città
Cascina del Racconto
Ore 22,30
Shakespeare the great rapper
Teatro In-Folio
un progetto di Michela Marelli
con David Remondin:i recitazione e canto
Massimo Betti: musica dal vivo
testo Michela Marelli e David Remondini
musiche originali del maestro Massimo Betti
A 400 anni dalla morte, Shakespeare è l’autore teatrale più conosciuto del mondo, le sue battute sono citate a paradigma dei sentimenti. Purtroppo a noi italiani le sue opere parlano in traduzione: David Remondini – che è di madrelingua inglese – farà rivivere i suoi versi in tutta la loro potenza, ridando il ritmo naturale alle parole, accompagnato dalla musica composta a partire dai temi originali dell’epoca e da famosi temi di grandi cantanti, in un continuo dialogo fra la citazione elisabettiana ed il contemporaneo. Shakespeare tutti crediamo di conoscerlo, ma quanti conoscono davvero le sue opere? L’obbligo scolastico porta a studiare i suoi monologhi durante le lezioni di Inglese: “To be, or not to be…” e tra la pronuncia incerta e la mancanza di capacità recitative i suoi monologhi sublimi finiscono per sembrare poco interessanti. Abbiamo interrogato gli storici dell’età elisabettiana, gli studiosi di letteratura, gli esperti di teatro e soprattutto abbiamo letto e riletto le opere di Shakespeare. E leggendole nella versione originale ci siamo lasciati conquistare dal ritmo delle sue parole. Parole precise, penetranti e potenti. Soprattutto i monologhi e le tirate in blank verse. Il blank verse, è il più frequente dei tre stili che Shakespeare utilizza, oltre alla prosa e al verso in rima, è scelto in situazioni specifiche ed usato sempre con raffinatezza. È presente nei discorsi appassionati, nobili o di grande importanza, ma anche per descrivere il mondo interiore del personaggio. Il ritmo muta il respiro di chi recita accompagnandolo, come in un percorso ad ostacoli, verso la prossima decisione del personaggio, il prossimo conflitto, la fine, la morte o forse la vita. Il blank verse, di Shakespeare adempie al vero compito dell’arte: eleva la quotidianità distillandola in una potente soluzione ritmica e sonora, produce immagini, sensazioni, emozioni, un’esplosione immaginifica in grado di muovere la psiche dell’attore e dunque dello spettatore. Ci siamo chiesti a quale esperienza vissuta quotidianamente ai giorni nostri si possa paragonare questo sentire e ci siamo resi così conto che i rapper, i famosi 50 Cent, Diddy, Eminem, Fabri Fibra, Caparezza, Jay-Z, usano gli stessi accorgimenti (se non lo stesso metro ritmico) del grande drammaturgo elisabettiano. A conferma che l’animo umano in questi quattrocento anni non è cambiato, sente ancora lo stesso amore, lo stesso odio e la stessa incertezza. E che i versi di Shakespeare se ben recitati e accompagnati dalla giusta musica sono… cool!