2 Luglio 2017
11:43
Tra comicità, satira e inchiesta giornalistica. Recensione di “Trovata una sega!” ad Asti Teatro
ASTI – “Trovata una sega!”, titolo che apparve sul Vernacoliere, noto giornale satirico livornese, nell’estate del 1984, su un fatto che fece molto parlare nel mondo dell’arte, è lo spettacolo ideato e presentato da Antonello Taurino, prodotto dall’Associazione Culturale Musicale Negrimusic Varese, ad Asti Teatro 39, sabato 1 luglio, nel bel contesto del Fuori Luogo, di fronte ad un pubblico numeroso che, tra risa e stupore, pendeva dalle sue labbra.
Il fatto è noto alle cronache. Nell’estate del 1984, in occasione di una mostra livornese, piuttosto scarna di oggetti, in onore del conterraneo Modigliani, venne dragato il fosso mediceo al fine di trovare sculture dell’artista, che la leggenda vuole da lui gettate in un momento di sconforto. Si trovarono tre teste, una scolpita per burla da tre studenti e due da un artista locale, mosso non da goliardia ma da motivi che aprono sipari complessi che ben vengono descritti nello spettacolo.
Taurino, il cui abito ricorda la tenuta di un pittore, parte dalla vita di Modigliani e dalla leggenda che lo vuole deriso per le sue sculture dell’estate del 1909 a Livorno da parte dei suoi amici, per arrivare al fatidico 1984, anno della celebrazione del centenario della sua nascita. Racconta della mostra dedicata a Modì e della volontà mirata di trovare nuove opere nel canale della città per dare lustro all’organizzazione. Il racconto diventa un giallo e tocca momenti esilaranti. E’ teatro civile, perché la vicenda non ha solo il lato di semplice bravata giovanile, ma coinvolge i critici d’arte più importanti, che consacrano aulicamente l’autenticità delle opere, il comune, la politica che si intreccia con l’organizzazione della mostra. Emergono un pressapochismo preoccupante da parte degli studiosi e un intrigo dalle molte piste che tiene con il fiato sospeso. Il tutto in un vortice di satira ed ironia dove i tre protagonisti ventenni della beffa non credono all’enormità delle conseguenze del loro gesto, dove le recensioni pompose dei critici d’arte (Argan su tutti) sono comiche alle lacrime e dove le immagini reali dell’epoca scorrono, su una colonna sonora di discomusic da anni ’80.
“Trovata una sega!” è una ricostruzione giornalistica meritevole, è uno spettacolo divertentissimo che vola e dispiace veder finire, è un vortice di comicità (toscana, sebbene il protagonista sia leccese e questo aumenta il suo merito) e narrazione documentata. Taurino stupisce per la capacità di cogliere nel segno e sviscerare, divertendo, uno spaccato di società, affermandosi (come già nel Miles Gloriosus sul tema della contaminazione da uranio impoverito nelle missioni di pace) con uno stile personale e affabulante.
Asti Teatro 39, diretto da Emiliano Bronzino, è un grande palcoscenico e questa edizione è stata una vetrina in cui si sono esibite veramente tante compagnie talentose. Domenica 2 luglio Asti Teatro chiude con un palinsesto ricchissimo tra nuova drammaturgia e prime nazionali. Qui il programma di domenica 2 luglio ad Asti Teatro.