21 Luglio 2017
08:00
Quando i giardini diventano bosco incantato. Recensione di “Sogno di una notte di mezza estate” degli Stregatti
ALESSANDRIA – La fatalità dell’amore e dell’eterno rincorrersi in veste comica, poetica e immaginifica. “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare si presta a fondere magia, umanità e arte al bosco, luogo per eccellenza misterioso. Giovedì 20 luglio la Compagnia Teatrale Stregatti ha dato vita al capolavoro di Shakespeare ai giardini del Teatro Comunale, in un contesto naturale sotto gli alberi, di fronte ad un pubblico che ha esaurito i posti disponibili sin dal mattino e che ha riso ed applaudito un’iniziativa di cui si sentiva la mancanza, ovvero l’utilizzo teatrale di questo spazio bello e suggestivo. Questa sera, venerdì 21 luglio, lo spettacolo sarà replicato alle 21.30 e ci sono ancora alcuni posti.
I tantissimi protagonisti (anche ragazzi e bambini) hanno creato due mondi, quello fatato e quello umano, sempre presenti e collegati tra loro, allargando lo spazio scenico alla platea e al dietro le quinte (cespugli e tende svolazzanti). La trama è nota ed è imperniata sull’amore e la sua irrazionalità, cui si aggiungono i malintesi e i capricci delle creature fatate che gettano scompiglio nella vita degli uomini. Sullo sfondo dell’imminente matrimonio tra Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni, si intrecciano gli amori di Lisandro ed Ermia e Demetrio ed Elena, mentre un gruppo di artigiani prepara una commedia da recitare per festeggiare le nozze. Titania e Oberon, rispettivamente regina e re delle fate, in lite tra loro, assistono e intervengono sugli uomini inconsapevoli della magia che altera le loro vite.
La soluzione registica mira ad allargare la prospettiva e ad attirare lo spettatore verso più angolazioni. C’è una scena su un palcoscenico naturale schermato da cespugli, ma si vede anche oltre, dove i protagonisti continuano a vivere e dove le creature fatate si burlano degli uomini. Così avviene anche dietro e intorno, in un movimento continuo che amplifica lo spazio e lo anima di voci e presenze. L’intenzione è coinvolgere e avvolgere in un’atmosfera onirica dove il sonno e il sogno sono in balia di spiriti notturni e dove la ragione cede alla magia. Tende di velo diventano cortine che separano la veglia dal sonno, una violinista (Chiara Giacobbe) accompagna danze e canti, volti argentei luccicano al bagliore notturno e i costumi sono fiabeschi. L’effetto è incantevole, in una serata calda di mezza estate che sembra proprio il momento giusto perché il sogno si faccia realtà.
Un ottimo lavoro con un cast numerosissimo, formato sia dagli attori della compagnia che da numerosi allievi dei corsi teatrali, che si è mosso con ritmo sostenuto, gestualità e sincronia efficaci. Notevole (in stile Stregatti) il taglio ironico e dai tempi decisamente comici dei dialoghi tra Titania (Giusy Barone) e Oberon e da sottolineare la godibile interpretazione di Puck /Assunta Floris, veramente uno spirito dei boschi, bizzoso, irriverente e dispettoso, soprattutto, qui, divertentissimo.
Per prenotare tel 3314019616. Il posto unico costa 12 euro