22 Agosto 2017
05:16
Scuola: troppo pochi gli addetti del personale Ata in provincia
PROVINCIA – A meno di un mese dal ritorno degli studenti in aula la CISL Scuola di Alessandria e Asti ha lanciato l’allarme sulla carenza di posti per il personale Ata. Nella nostra provincia sono previste, ad esempio, appena ventitre assunzioni per un posto da collaboratore scolastico mentre, ha sottolineato il segretario provinciale Carlo Cervi, ne servirebbero almeno più di quaranta posti per colmare il fabbisogno.
Tredici, invece, gli impiegati di segreteria che dovrebbero prendere servizio e appena nove direttori dei servizi generali amministrativi. Ad oggi in provincia di Alessandria ne mancano ben diciannove.
“I numeri non sono soddisfacenti a coprire il normale fabbisogno di personale Ata per garantire il funzionamento delle scuole, nemmeno con le immissioni in ruolo” ha ribadito il segretario Carlo Cervi “è da parecchi anni che non vengono fatte assunzioni nemmeno per coprire il turn over dei pensionamenti. E poi tante scuole non hanno il segretario amministrativo e lo devono condividere in reggenza con un altro istituto.”
Molti istituti, come ad esempio quelli dei plessi di Ticineto, Felizzano e Molare, devono arrangiarsi con un solo collaboratore scolastico. La situazione è critica soprattutto negli istituti comprensivi, nei plessi piccoli scuole. “In questi casi c’è solo un collaboratore scolastico che apre e chiude l’istituto, ma in caso di assenza ci deve pensare l’insegnante, che deve anche controllare e vigilare gli alunni e non si potrebbe allontanare dalla classe.”
Nell’istito comprensivo di Ticineto, ha fatto sapere il sindacato, su otto sezioni di scuola dell’infanzia in sette il solo collaboratore presente non riesce a coprire l’intero orario di apertura della scuola. Le insegnanti aprono o chiudono la scuola e restano da sole per parte del tempo. Presente un solo collaboratore anche nelle scuole primarie di Occimiano (96 alunni) e Borgo San Martino (85). All’Istituto Comprensivo di Felizzano, poi, si riscontrano le stesse difficoltà nelle scuole dell’infanzia di Solero (monosezione), Abazia di Masio (monosezione) e a Fubine (45 alunni) mentre in altri plessi la presenza su piani distinti nell’edificio di un altro ordine di scuola permette di rattoppare l’emergenza, utilizzando i collaboratori “a scavalco”.
Tutte queste perplessità venerdì 25 agosto saranno messe sul tavolo nel confronto tra i segretari dei sindacati piemontesi con la Direzione Regionale del Ministero. “Faremo presente questi problemi diffusi su tutto il territorio, per ottenere lo stretto indispensabile” ha concluso Cervi “è chiaro che se non dovessero essere accolte le nostre richieste valuteremo tutte le azioni di agitazione e protesta opportune, anche uno sciopero se fosse necessario. Questo è un problema condiviso a livello nazionale.”
“L’immissione in ruolo di qualche migliaio di persone è un fatto positivo, ma siamo molto lontani dalle reali esigenze del nostro sistema scolastico” ha sottolineato ancora Maddalena Gissi, Segretaria Nazionale Cisl Scuola “Quella degli organici è un’emergenza che si trascina ormai da lungo tempo, con gli uffici regionali costretti ogni anno ad autorizzare posti in deroga, pena l’impossibilità di garantire in molti casi i livelli minimi di servizio. Non ha avuto riscontro, neanche quest’anno, la nostra richiesta nazionale di riconoscere in organico di fatto i posti in deroga autorizzati l’anno scorso, nonostante si tratti di un fabbisogno ormai consolidato. Le segreterie delle scuole sono ormai al collasso, costrette a dibattersi tra il crescere continuo delle incombenze e la scarsa affidabilità dei supporti informatici a loro disposizione, come abbiamo evidenziato in occasione del rinnovo delle graduatorie di Istituto del personale docente. Non si può costringere il personale di segreteria a vivere in condizioni di sistematica emergenza. Così come ci sono tutte le condizioni per ritenere indispensabile la presenza della figura di assistente tecnico anche negli Istituti Comprensivi, dove la presenza dei laboratori, soprattutto informatici, è ormai da ritenersi la regola e non una rara eccezione.”