Autore Redazione
venerdì
6 Ottobre 2017
15:08
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Politica - Alessandria

Comune-Movimento per la Casa: prove di dialogo sulle occupazioni abusive

Il sindaco Cuttica di Revigliasco si è impegnato a valutare la fattibilità giuridica di una proposta dell’associazione vicina alle famiglie che, senza una alternativa, hanno deciso di occupare appartamenti vuoti. “Sono state quelle stesse famiglie a riqualificarle” hanno sottolineato due rappresentanti del Movimento per la Casa “nei casi di via Brodolini e corso Acqui il Comune acquisisca la proprietà dal Demanio e dalla Provincia e regolarizzi lo status quo.”
Comune-Movimento per la Casa: prove di dialogo sulle occupazioni abusive

ALESSANDRIA – “Sul tema dell’emergenza abitativa la sensibilità dell’amministrazione è grande”. Il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha aperto un canale di comunicazione col Movimento per la Casa, in un faccia a faccia a margine del presidio organizzato sotto Palazzo Rosso dall’associazione.

Un’ora di confronto tra lo stesso primo cittadino di Alessandria, affiancato dall’assessore alle Politiche Sociali Silvia Straneo, con due rappresentanti del Movimento, Elio e Marta. Le parti si sono riaggiornate ai primi giorni di novembre.

“Per decenni l’emergenza abitativa è stata affrontata come un questione di emergenza, abbiamo rilevato dei problemi sulla gestione del patrimonio immobiliare pubblico” ha sottolineato Marta “Le abitazioni vuote da tempo sono state occupate e riqualificate, per quanto possibile, dalle famiglie.”

In via Brodolini e corso Acqui sono circa 40 i nuclei famigliari in questa situazione: le loro dimore appartengono rispettivamente al Demanio e alla Provincia e sono state occupate dall’ottobre 2014 e da maggio 2015.

“Qual è la volontà politica di questa giunta?” hanno sottolineato Elio e Marta incalzando il sindaco e l’assessore “l’amministrazione potrebbe entrare in possesso dei beni del Demanio, in conformità dell’articolo 27 del decreto Sblocca Italia. Con la Provincia di Alessandria, inoltre, la recente elezione del nuovo presidente Gianfranco Baldi non può far altro che facilitare il confronto, vista la stessa appartenenza politica. Una volta acquisita la proprietà degli appartamenti il Comune potrebbe regolarizzare la posizione alle famiglie che, in mancanza di alternative, hanno deciso loro malgrado di occupare. Sarebbero disposte anche a pagare un affitto, a prezzi calmierati. La sanatoria sarebbe la strada più praticabile.”

Non posso certo dare ora una risposta definitiva” ha sottolineato il sindaco Cuttica di Revigliasco “ma mi impegno a allestire un pool di esperti, tra giuristi e dirigenti, per capire se questa soluzione può essere praticabile in termini giuridici.”

Altra piaga da sanare, hanno sottolineato i ragazzi del Movimento per la Casa, è il decadimento di molte case popolari, “spesso abbandonate a loro stesse, in alcuni casi stanno cadendo a pezzi.” 

Su questo punto l’amministrazione sta facendo uno sforzo finanziario per il ripristino di alcune strutture ha sottolineato l’assessore Silvia Straneoè indubbio che i primi immobili di edilizia popolare sorti in città stiano ora subendo un decadimento ma stiamo facendo dei passi avanti. E’ basilare fare rete con tutte le associazioni coinvolte.” 

“Ma come gestire le circa 60 famiglie che le hanno occupate?” hanno chiesto Elio e Marta “sono loro che hanno reso vivibili queste strutture. L’occupazione non è un atto di furbizia ma l’unica alternativa alla strada. Noi come Movimento per la Casa non abbiamo mai fomentato questo fenomeno.”

L’ultimo punto toccato è quello degli sfratti, “nella maggior parte dei casi una guerra tra poveri” hanno aggiunto gli esponenti del Movimento per la Casa “comprendiamo anche le difficoltà dei proprietari. Ma chi viene sfrattato dovrebbe avere subito pronta una alternativa. Occorre farsene carico.” Nel 2015 ad Alessandria sono stati circa 200 gli sfratti da appartamenti privati.

La chiave di tutto è anticipare l’emergenza” ha rimarcato il sindaco Cuttica “quando si arriva allo sfratto è già troppo tardi. Abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento prudente, specie quando ci sono dei bambini. Dobbiamo intercettare prima queste problematiche, ascoltare i campanelli d’allarme. Servono nuovi strumenti: occorre capire, magari dalle prime bollette non pagate, dove veramente ci sono delle famiglie in crisi.”

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