Autore Redazione
venerdì
29 Dicembre 2017
05:00
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Politica - Valenza

L’occhio della Corte dei Conti su Valenza. Il sindaco tranquillo, la minoranza attacca

La delibera sul bilancio 2015 arrivata il 22 dicembre per il sindaco Barbero rappresenta "uno stimolo a migliorare". Per l'opposizione, invece, con le parole messe nero su bianco dalla Corte dei Conti "la Giunta è giunta a fine corsa".
L’occhio della Corte dei Conti su Valenza. Il sindaco tranquillo, la minoranza attacca

VALENZA – Il sindaco Gianluca Barbero oggi ne parla sorridendo. Quando il 22 dicembre si era trovato davanti la delibera dei Corti dei Conti sul rendiconto 2015 e sul bilancio preventivo 2016-2018 del Comune di Valenza, però, non si era sentito “per nulla felice”. A una prima lettura, il “tono severo” dell’organo di controllo contabile l’aveva “inquietato parecchio”, ha ammesso.  Studiate le 13 pagine della delibera con l’assessore al Bilancio Antonella Perrone e con gli esponenti della maggioranza, il primo cittadino a quanto pare è poi tornato sereno. Per il sindaco di Valenza, infatti, la delibera della Corte dei Conti, arrivata al termine dell’ordinaria attività di verifica sulla contabilità degli Enti locali, semplicemente “conferma” quanto l’amministrazione ha sempre sostenuto: “quello del 2015 era un bilancio difficile e difficile era la condizione in cui si trovava l’Ente due anni fa”.

Di diverso avviso è però la minoranza. Per Forza Italia, Lega Nord, Con Noi per la città e Movimento 5 Stelle, il sindaco di Valenza con la conferenza stampa di giovedì avrebbe sostanzialmente giocato d’anticipo, tentando di “giustificare le bacchettate” della Corte dei Conti. Per l’opposizione, infatti, l’organo di controllo parla “chiaro rilevando tra i sette punti elencati nell’ultima pagina “una errata impostazione del bilancio” e scritture “non ossequiose dei principi contabili”.

Sindaco e assessore hanno però letto quelle stesse frasi in altra chiave, più che altro come “stimolo a migliorare”. Irregolarità” ci sono ma, come scrive sempre la Corte dei Conti hanno precisato Barbero e Perrone, non gravi” da adottare la procedura di accertamento che scatta in caso di rilevati squilibri economico-finanziari o mancato rispetto degli obiettivi del patto di stabilità. Quando la Corte dei Conti scrive, poi, “non dice mai bravo a nessuno” ha sdrammatizzato Barbero dopo aver letto le delibere arrivate sulle scrivanie anche di altri sindaci della provincia.

Nelle 13 pagine sul rendiconto 2015 e sul bilancio di previsione 2016/2018 di Valenza c’è qualche riga in più sulle società partecipate. La Corte dei Conti, infatti, ha rimandato alla Procura Regionale un giudizio sulla gestione delle aziende cui, dal 2005 al 2014, erano state rilasciate fideiussioni. “Nella delibera non c’è alcuna valutazione su quelle operazioni del passato ma solo l’invito all’amministrazione a monitorare con puntualità la corretta gestione del debito” ha precisato Perrone.

Chiodo fisso della Corte dei Conti è del resto il rispetto degli equilibri di bilancio e l’amministrazione valenzana è convinta anche di aver già “superato” alcune delle criticità messe nero su bianco nella delibera arrivata poco prima di Natale. L’organo di controllo può ad esempio depennare i rilevati “errori di caricamento dei dati da parte dell’Organo di Revisione dei Conti di Palazzo Pellizzari e può tranquillizzarsi anche sul “reiterato” ricorso all’anticipazione di tesoreria. “Quest’anno non ne abbiamo fatto ricorso per tre mesi, da giugno a settembre, e abbiamo risparmiato circa 70 mila euro rispetto all’esercizio precedente” ha spiegato il primo cittadino.

I rilievi “sull’errata impostazione del bilancio hanno aggiunto sindaco e assessore Perrone, riguardano poi principalmente poste introdotte con il nuovo ordinamento contabile con cui i Comuni hanno dovuto confrontarsi proprio dal 2015. Voci che hanno impegnato parecchio gli uffici anche per l’inadeguatezza dei software informatici “che il Comune di Valenza ha quindi già provveduto a implementare”. La Corte dei Conti, infatti, non ha ritenuto corretta l’impostazione usata nel bilancio di previsione 2015 per il Fondo Pluriennale Vincolato (FPV), ossia le risorse accertate e destinate al finanziamento di obbligazioni passive già impegnate ma esigibili solo in esercizi successivi. Criticità sono state poi evidenziate alla voce Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE), secondo la Corte “sottostimato”.

La sottrazione di risorse per coprire il mancato introito di somme di dubbia riscossione “pesa” sul bilancio di Valenza. Per questo, ha aggiunto il sindaco, l’amministrazione sta implementando la propria capacità di recuperare tasse, tariffe e multe dovute dai cittadini. Palazzo Pellizzari, ha spiegato il sindaco, oggi incassa ad esempio circa 100 mila euro all’anno di cessione del quinto e delle pensioni.  “Questi non sono dati di cui andiamo orgogliosi ma sono comunque segno dell’impegno nel recupero crediti che, ormai, è diventato un obbligo per mantenere gli equilibri finanziari”. Viaggia nella stessa direzione anche la convenzione attivata con l’Aci per bloccare la vendita dell’auto dei valenzani insolventi, così come i 25 mila euro che verranno stanziati nel prossimo bilancio per aggiornare le banche dati e recuperare così anche la Tari che sfugge alle casse di Palazzo Pelizzari. Più che disponibile a seguire le indicazioni messe nero su bianco dalla Corte dei Conti, l’amministrazione valenzana, ha garantito Barbero, non metterà con forza le mani nelle tasche dei cittadini. “Capiamo le difficoltà che ha vissuto la città ma dobbiamo recuperare i crediti anche per correttezza nei confronti chi paga e ha sempre pagato. Chi non può saldare i debiti potrà venire a parlare con noi ma dobbiamo arrivare a chi può pagare e sceglie di non farlo per garantire adeguati servizi alla città e ai cittadini di Valenza”. 

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