22 Ottobre 2013
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La risposta del sindaco di Casale Palazzetti ai manifesti del centrodestra
Previsioni ancora negative per il settore delle costruzioni in Piemonte. I dati su fatturato e occupazione elaborati dall’Ance regionale e relativi al secondo semestre del 2013 confermano i segni meno registrati nella scorsa indagine. In generale il settore mostra una situazione di preoccupante immobilismo, solo il 6% delle imprese edili piemontesi prevede l’aumento del fatturato nei prossimi sei mesi. Le imprese piemontesi soffrono ancora a causa del problema dei ritardi nei pagamenti ma, dopo aver raggiunto nel semestre precedente il livello più alto mai registrato negli ultimi dieci anni, l’ultimo studio dell’Ance Piemonte ha rilevato un lieve miglioramento degli indicatori. Le imprese intervistate hanno dichiarato tempi di attesa di 113,7 giorni (sei mesi fa 120 giorni), 150 giorni se si tratta di committenti pubblici (nella scorsa indagine 169,1 giorni). Per quanto riguarda l’occupazione, solo il 2,9% delle imprese intende aumentare il personale. La ripresa del settore edile piemontese appare quindi ancora molto lontana e per questo l’Ance regionale è tornata ad invocare, ancora una volta, un piano di investimenti infrastrutturali, fondamentali anche per un immediato inserimento di giovani professionalità negli organici delle imprese edili piemontesi.
I dati:
Previsioni fatturato
Il 6,1% delle imprese prevede l’aumento del fatturato (a prezzi costanti) nei prossimi sei mesi; il 64,1% una riduzione mentre il 29,6% non segnala nessuna variazione significativa rispetto ai volumi del semestre precedente.
Il saldo (-58), calcolato come differenza fra percentuale di ottimisti e pessimisti è in linea con il dato registrato sei mesi fa (-59,1).
Portafoglio ordini
L’attuale portafoglio ordini delle aziende che hanno risposto al quesito (il 71,2% del campione) impegna in media 8,6 mesi di attività, confermando il dato della scorsa indagine. I lavori privati assicurano in media 5,6 mesi di lavoro e i lavori pubblici 3 mesi.
Investimenti
Il 16,7% delle imprese ha in programma investimenti per i prossimi sei mesi: nel 6,8% dei casi si tratta esclusivamente di investimenti “immobiliari” mentre nel restante 9,9% dei casi sono previsti “solo o anche investimenti non immobiliari”. Le intenzioni d’investimento diminuiscono rispetto alla scorsa indagine (19,5%).
Occupazione, manodopera e personale
Le previsioni di crescita dell’occupazione dipendente sono meno frequenti di quelle di diminuzione: il 2,9% delle imprese intende aumentare il personale contro il 43,9% che ne prevede la riduzione; il saldo è pari a -41 (sei mesi fa era -40,8).
Le intenzioni di ricorso a manodopera esterna sono pressoché in linea con il dato della scorsa indagine. L’aumento è previsto dal 3,1% delle imprese e la riduzione dal 49%, con un saldo pari a -45,9 (sei mesi fa era -46,7).
Le difficoltà di reperimento di personale qualificato aumentano mentre si riducono quelle per il personale generico. Il problema riguarda il 16,9% delle aziende per la manodopera qualificata e 2,1% per quella generica. Sei mesi fa le percentuali erano rispettivamente 15,6% e 3,4%.
Tempi medi di pagamento
Nel primo semestre 2013 i tempi medi di pagamento dei committenti che operano in ambito pubblico e privato sono stati 113,7 giorni, inferiori rispetto al semestre precedente (120 giorni); i tempi medi di pagamento dei committenti pubblici passano da 169,1 giorni di sei mesi fa a 150.
Gli indicatori relativi alle dilazioni pattuite dalle imprese con i fornitori sono rispettivamente pari a: 78,6 giorni con i fornitori, 57,7 con i fornitori con posa in opera e 55 giorni con i noleggiatori a caldo. Nel semestre precedente i valori erano rispettivamente 78,4 giorni, 53,9 e 57,4.
Nel corso del primo semestre del 2013 il costo effettivo del credito bancario è risultato pari al 5,7%.