Autore Redazione
mercoledì
13 Novembre 2013
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Politica

Almeno una buona notizia per i pendolari: congelate le soppressioni sulla linea Genova-Acqui

Almeno una buona notizia per i pendolari: congelate le soppressioni sulla linea Genova-Acqui

AGGIORNAMENTO: Finalmente una buona notizia per i pendolari dopo l’incontro di ieri tra i vertici di Trenitalia e l’Assessore ai Trasporti Enrico Vesco. Il confronto ha permesso di congelare, almeno fino a febbraio, le soppressioni annunciate sulle linee, da Genova, per Acqui e Busalla e di ripristinare due delle coppie tra Savona e Ventimiglia. “Sicuramente un’ottima notizia – ha spiegato Alfio Zorzan dell’associazione pendolari acquese – e il pressing verso le istituzioni regionali da parte di tutti, Amministrazioni locali e Regionali e Associzioni e Comitati utenti, ha avuto l’esito desiderato. Con questo non dovremo abbassare la guardia – hanno però puntualizzato i pendolari. Abbiamo circa 2 mesi per affrontare meglio la situazione e continuare ad insistere su una soluzione di mediazione e dialogo tra le due Regioni evitando cosi’ di penalizzare i cittadini di entrambe le Regioni”.

NOTIZIA: I pendolari del Piemonte e della Liguria chiedono solamente un po’ di buon senso nella grottesca guerra tra le due Regioni sulla gestione del trasporto pubblico locale. Dopo l’appello caduto nel vuoto ai due Presidenti, Roberto Cota e Claudio Burlando, i viaggiatori hanno deciso di rivolgersi direttamente al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. Il problema, hanno sottolineato i pendolari,  è l’assenza di un coordinamento nazionale, unita ai danni del federalismo ferroviario. Le diatribe tra enti regionali stanno infatti portando a una interpretazione della gestione del trasporto orientata verso i collegamenti interni rispetto a quelli sovraregionali. Tutto questo a discapito della programmazione del servizio e della vita di chi prende il treno per lavorare e studiare. Anche per queste ragioni i pendolari hanno saltato enti intermedi e chiesto al Ministro Lupi l’immediata convocazione dei Presidenti del Piemonte e della Liguria. L’appello diretto intende risolvere l’ormai inutile e odioso litigio tra due Regioni, a discapito di chi utilizza i treni tutti i giorni. In attesa di una risposta dal Ministro Lupi, le associazioni dei pendolari hanno intanto avviato anche due raccolte firme per salvare il collegamento diretto da Acqui a Torino e alcune corse importanti sulla direttrice tra Alessandria e Savona, destinate “a sparire” dal prossimo 14 dicembre. Per quanto riguarda la linea di Asti la mobilitazione per la petizione è già partita e adesso, ha sottolineato l’associazione pendolari dell’acquese, occorre mobilitarsi per la linea Alessandria-Savona.
Il prossimo 23 novembre nel piazzale della stazione di Nizza Monferrato si terrà poi una manifestazione di protesta durante la quale verranno consegnate ai Consiglieri Regionali del Piemonte, inviati alla manifestazione, le firma già raccolte da consegnare poi   al Governatore Cota e all’Assessore ai trasporti Bonino.

Di seguito il testo integrale della lettera  inviata al Ministro Lupi dal Forum Tpl.

Come Lei certamente saprà da anni le Regioni, hanno attuato un taglio consistente dei treni a percorso sovraregionali inseriti nei singoli contratti di servizio fra Regione e Impresa Ferroviaria.

Ad esempio, sono stati interamente o parzialmente tagliati treni sovraregionali sulle direttrici Genova-Milano, Genova-Bologna, Napoli-Reggio Calabria, Venezia-Trieste, Venezia-Bologna, Torino-Bologna, Cuneo-Ventimiglia, Ventimiglia-Torino, Venezia-Milano, etc.

In alcune realtà sono sorte aspre conflittualità fra Assessorati di Regioni confinanti relativamente al taglio di treni, percorrenze e fermate sovra regionali.

E’ il caso della querelle intercorsa fra Regione Piemonte e Regione Liguria.

Infatti, è noto che il Piemonte da due anni a questa parte abbia proceduto ad una ampia riorganizzazione del proprio servizio ferroviario regionale che privilegia la concentrazione di risorse nell’area suburbana torinese e lungo le direttrici principali, il disinvestimento sulle linee a minore load factor e il taglio delle percorrenze sovraregionali di numerosi suoi treni.

Quest’ultima scelta è andata ad impattare sul servizio regionale ligure fino ad ora svolto in parte grazie al finanziamento di altre regioni.

La reazione della regione Liguria alla scopertura del servizio nel ponente ligure e in Val Bormida e la conseguente necessità di dover finanziare treni sostitutivi si è trasformata in una sorta di “vendetta” nei confronti degli utenti piemontesi sull’unica linea fra Piemonte e Liguria a carico della Liguria, ovvero la linea Genova-Acqui.

Il progetto della regione Liguria presentato agli utenti comporta conseguenze inaccettabili e illogiche come il taglio di alcuni treni sulla linea Genova-Acqui e il non finanziamento da parte della Liguria delle tratte soppresse dal Piemonte nel Ponente Ligure creando in questo modo l’assenza totale di servizio per parecchie ore.

Come pendolari, ambientalisti e consumatori abbiamo lanciato un appello ai Presidenti Cota e Burlando affinché si rivolgessero a Lei come arbitro della querelle.

L’appello è purtroppo caduto nel vuoto.

Questa vicenda evidenzia quanto manchi un coordinamento nazionale (impossibile nei fatti da espletare all’interno della Conferenza degli Assessorati ai Trasporti) su queste problematiche e come il federalismo ferroviario si sia rilevato estremamente dannoso per le decine di migliaia di pendolari quotidiani e le centinaia di migliaia di viaggiatori che risiedono in una regione e lavorano (o studiano in un’altra).

E’ infatti evidente che lo spirito della 422/97 e dell’accordo di Tivoli siano stati interpretati con una logica esclusivamente regionalista dagli Assessorati ai Trasporti che fin dall’inizio della loro gestione del trasporto ferroviario hanno privilegiato i collegamenti interni rispetto a quelli sovraregionali.

Ma il federalismo ferroviario, nella grande maggioranza delle Regioni italiane, non ha neppure saputo rispondere alla necessità di programmazione del servizio, integrazione modale, razionalizzazione.

Riguardo all’integrazione tariffaria con il trasporto su gomma, presente in alcune Regioni, questo è comunque limitato ai pendolari regionali. Non esiste, infatti, alcuna possibilità per un abbonato sovraregionale di stipulare abbonamenti integrati Trenitalia + Azienda di tpl locale della città di una regione a + Azienda di tpl locale della città di una Regione b.

Noi auspichiamo che attraverso la Sua sensibilità alle implicazioni esposte, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti convochi immediatamente i Presidenti di Piemonte e Liguria per una rapida risoluzione della vicenda o, se verificasse l’indisponibilità delle due Regioni a trattate, riassuma alcune deleghe trasferite alle Regioni e coordini la gestione dei treni sovraregionali assicurando in questo modo il diritto alla mobilità di chi risiede in una regione e lavora o studia in un’altra, magari iniziando contestualmente a immaginare meccanismi penalizzanti per le Regioni che hanno operato disinvestimenti sui treni sovraregionali.

Ringraziandola per l’attenzione e confidando in un suo cortese riscontro, le porgiamo i nostri più cordiali saluti”.

Assoutenti Liguria

Furio Truzzi Presidente Nazionale Assoutenti

Associazione Pendolari dell’Acquese

Alfio Zorzan

GenovaMilanoNewsletter

Enrico Pallavicini

Associazione Pendolari Novesi

Riccardo Leardi

Movimento Difesa del Cittadino

Vittorio Bigliazzi

Pendolari del Ponente

Sebastiano Lopes

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