15 Novembre 2013
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Il Ciss torna a scatenare il dibattito valenzano
Il consiglio comunale di mercoledì a Valenza ha indotto il Partito Democratico a tornare su alcuni argomenti affrontati durante la seduta. Lo ha fatto il capogruppo, Mauro Milano, rimarcando la bontà di alcune decisioni, come quella della variante, approvata all’unanimità: “il Partito Democratico è infatti favorevole a tutti quegli strumenti che, restando nel campo della legittimità e della legalità, siano tesi a favorire lo sviluppo della città. Ora però diventa necessario affrontare in modo più vasto il nodo delle zone produttive. E occorre farlo coinvolgendo gli attori principali: le imprese ed i cittadini. Un buon punto di partenza sono stati gli incontri avuti in sede di commissione, grazie al’iniziativa dei membri di minoranza, con i rappresentanti di Co.In.Or., Co.In.Or. 2000, CNA e Libera Artigiani. Ora bisogna andare avanti”.
La strssa soddisfazione è stata espressa anche in merito all’adozione dell’ordine del giorno contro il gioco d’azzardo: “non servono in questo caso molte parole: i dati e le cronache ci dicono quanto diffuso e grave sia il fenomeno della ludopatia. Ringrazio ancora una volta Costanza (Zavanone) per aver portato il problema in Consiglio. Ora speriamo che la battaglia continui e che i Sindaci possano avere gli strumenti per combattere il gioco d’azzardo”.
La maggioranza però non si stupisca perché Milano riserva, alla fine della sua analisi, non risparmia l’affondo. La questione esplosiva è ancora una volta quella dei servizi sociali e del consorzio Ciss: “intanto sarebbe ora che il Sindaco la smettesse con questo mantra, dal sapore vagamente intimidatorio, riguardo presunte indagini che sarebbero in corso sulle gestioni del CISS. Non so più come dirlo: io, noi, il Partito Democratico, abbiamo grande rispetto e piena fiducia nella magistratura ed in tutti gli organi di controllo. Se riguardo la vicenda CISS, come in qualunque altra vicenda, dovessero emergere responsabilità, ci aspettiamo che vengano accertate e perseguite. La nostra interrogazione, però, verteva su altri aspetti. A distanza di quasi tre anni, e finora senza informazioni certe ed ufficiali, come procede la liquidazione? Ebbene. Dopo il solito pistolotto ci siamo sentiti rispondere che la massa dei mutui è scesa di 300.000 euro su quasi 4,5 milioni (e quindi, evidentemente, nessuna ricontrattazione, solo il normale pagamento delle rate) e che a fronte di circa 3,5 milioni di debiti, sono stati pagati 37.000 euro. Praticamente in tre anni non si è fatto nulla. Se a questo uniamo la considerazione che oggi i servizi socio-assistenziali costano, nel complesso, di più rispetto a prima, si può facilmente capire come l’operazione sia alquanto deludente”.
“Poi – ha continuato Milano – c’è la questione del personale messo in disponibilità. Trovo indegno che un amministratore pubblico non senta il dovere etico e morale di garantire la continuità del posto di lavoro dei propri dipendenti. E questa vicenda invece, gestita nel peggiore dei modi, dimostra in modo chiaro che verso queste persone non c’è mai stato, da parte dell’Amministrazione, il minimo interesse. Ora però due sentenze affermano che a queste persone debba essere garantito il posto di lavoro. Aldilà del fatto che, a questo punto, con risorse qualificate nel settore che devono tornare in organico, ci sembrerebbe doverosa una seria riflessione circa l’opportunità di assumere un dirigente a tempo indeterminato, abbiamo sentito il Sindaco affermare che tutto sarà risolto entro la fine dell’anno. Ne prendiamo atto speranzosi. E controlleremo che ciò avvenga veramente”.
Sull’argomento il sindaco di Valenza, Sergio Cassano, è sempre stato fortemente critico nei confronti della minoranza. Per questo, certamente, la replica non tarderà ad arrivare.