10 Maggio 2018
06:00
3100 firme per la Casa delle Donne. Comune pronto a riaprire il dialogo
ALESSANDRIA – Una lunga fila di fogli con più di 3100 firme per la Casa della Donne attaccati agli alberi davanti al Palazzo Comunale di Alessandria. La protesta simbolica di “Non una di Meno” avvenuta mercoledì ha colto nel segno. Il dialogo con l’amministrazione potrebbe riaprirsi: l’obiettivo è ottenere uno spazio pubblico dove promuovere il pensiero femminista, ospitare iniziative culturali e contrastare la violenza di genere. Un mese fa Non una di Meno ha presentato il progetto all’assessore alle Politiche Sociali Piervittorio Ciccaglioni che, secondo la versione del movimento femminista, avrebbe poi rifiutato la proposta senza entrare nel merito.
“Non abbiamo colto un clima positivo e propositivo” ha sottolineato Marta Pampuro, di Non una di Meno “l’assessore Ciccaglioni si è interessato solo a questioni burocratiche, al fatto che non siamo ancora una associazione. Noi però siamo disponibili a diventarlo, non sarebbe un problema. Poco prima del 20 aprile, invece, Ciccaglioni ha richiamato comunicandoci che l’amministrazione non era interessata al nostro progetto. Questo vuol dire che il Comune non cammina al nostro fianco. Vorremmo però che la Giunta ci comunicasse questa intenzione con un atto formale, non solo con una telefonata. In ogni caso noi andiamo avanti e il prossimo 26 maggio apriremo simbolicamente una “Casa delle Donne” in una piazza cittadina, in occasione del 40^ anno delle legge 194 sull’aborto.”
Contattato da Radio Gold, l’assessore si è invece detto invece pronto a discutere, a patto che, come da regolamento, Non una di Meno diventi una vera e propria associazione. “Nella mia vita ho sempre cercato di essere pro, mai contro“ ha sottolineato Ciccaglioni ai microfoni di Radio Gold “Devo essere attento anche all’aspetto regolamentare e ribadisco che è necessaria la condizione che Non Una di Meno diventi una associazione. Non ho mai detto che l’amministrazione non è interessata. Le 3111 firme? Ho molto rispetto per chi pone la propria firma per una causa o per un progetto. Se ci confermano che vogliono mettersi in regola noi siamo a disposizione. Ci facciano sapere.”
Mercoledì mattina le attiviste hanno consegnato le 3111 all’assessore alle Pari Opportunità Cinzia Lumiera, anche lei disponibile a riallacciare il dialogo. “È essenziale che Non una di Meno diventi una associazione, lo prevede il regolamento comunale” ha ribadito Lumiera alle attiviste “Voglio precisare che un mese fa non ero stata informata in merito alle vostre intenzioni. Io sono sempre dalla parte delle donne e seguo le vostre iniziative. Per questo non vi ho ricevute. Al momento il Comune di Alessandria, comunque, non ha uno spazio libero a disposizione. Verificherò la disponibilità di altri enti.”