11 Maggio 2018
06:01
Mense: scontro Comune-sindacati su clausola sociale. A rischio 20 posti
ALESSANDRIA – Muro contro muro tra l’amministrazione di Alessandria e i sindacati sul futuro delle lavoratrici del servizio mensa di Alessandria. Giovedì pomeriggio Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno indetto un presidio sotto palazzo Rosso per protestare contro il bando per il nuovo servizio di refezione, secondo le parti sociali privo della clausola di salvaguardia per tutti i 102 dipendenti. Una protesta rumorosa, scandita da trombette e coperchi battuti a tempo dalle lavoratrici col contratto in scadenza e con un futuro diventato incognita. La delegazione dei tre rappresentanti provinciali Fabio Favola, Cristina Vignolo e Maura Settimo è stata ricevuta dal sindaco e da tutta la giunta ma al termine del confronto la preoccupazione delle parti sociali è addirittura aumentata visto che sarebbero circa 20 i posti a rischio. Come ha annunciato l’assessore ai Servizi Educativi Silvia Straneo, infatti, la distribuzione dei piatti ai bimbi degli asili nido, il cosiddetto “scodellamento”, da settembre sarà effettuata dai dipendenti comunali. Una vera e propria doccia fredda per i sindacati, finora tenuti all’oscuro di questa novità.
“Abbiamo personale del Comune che sta con le mani in mano” ha aggiunto la segretaria comunale Francesca Ganci. “Questa quindi è la conferma che ci saranno dei licenziamenti?” hanno sottolineato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
Tra i servizi inseriti nel bando, inoltre, mancano quelli del trasporto dei pasti e dell’approvvigionamento. “Sono lavoratori che fanno parte dell’indotto, per questo non sono stati inseriti in tabella” ha replicato l’assessore Straneo.
Il nodo del contendere riguarda il taglio di 500 mila euro della base d’asta stabilito dalla giunta Cuttica rispetto al recente passato e la clausola sociale. “Abbiamo chiesto una clausola più stringente sul mantenimento di tutti i posti di lavoro e sulle tipologie di contratto” hanno sottolineato i sindacati “nel bando non c’è alcun vincolo sul mantenimento degli stessi orari di lavoro. Il rischio è che la società che vincerà il bando possa assumere meno lavoratori e a stipendi più bassi. Stiamo parlando di persone che vivono con circa 400/500 euro al mese e che in questi anni hanno fornito un servizio di alta qualità.”
“Abbiamo modificato il bando di gara in base alle vostre istanze” ha replicato il sindaco Cuttica di Revigliasco “e nel rispetto dei termini di legge. Ci sono dei limiti che non consentono la tutela al 100% di tutti i lavoratori.” “Il bando corrisponde alle norme di legge” ha aggiunto il segretario comunale Francesca Ganci “ci siamo attenuti alla legge sul Codice dei Contratti. I 500 mila euro in meno? Ad Alessandria il costo di un pasto è superiore a quello in altri Comuni simili. Si è tenuto conto del costo medio. Abbiamo agito nel rispetto delle norme.”
“La norma di legge si può integrare con clausole più specifiche” ha ribattuto Maura Settimo, di Uiltucs Uil “la clausola doveva essere più ampia.” “Quei bandi di gara “appesantiti” da modifiche di questo tipo sono stati annullati” la controreplica dell’assessore Straneo. “Abbiamo capito le vostre intenzioni” ha attaccato Fabio Favola, della Filcams Cgil “il vostro è un problema di volontà”. “No, è un problema di legalità” ha ribattuto stizzito il primo cittadino.
Cuttica si è definito molto “amareggiato” per l’affondo dei sindacati nel comunicato di qualche giorno fa dove si parlava di una gara che “oltre a tagliare fuori volutamente Aristor pare cucita perfettamente a misura per predeterminare un esito che sembra scontato.”
“Volevate lo scontro? Potevate dirmelo prima e non discutevamo nemmeno” le parole di Cuttica. “A proposito di Aristor voi avete inserito nel bando la discriminante di essere una azienda in pareggio di bilancio o in attivo negli ultimi tre anni” ha replicato Fabio Favola “sapete benissimo che Aristor non è in questa situazione. E quando parliamo di esito scontato facciamo riferimento ai lavoratori, non certo a chi vincerà la gara.”
Insomma, il duello di giovedì sembra solo il primo di una lunga serie, in una estate che si preannuncia rovente su questo fronte. Mercoledì pomeriggio è stata fissata una assemblea sindacale: parti sociali e lavoratrici stabiliranno le azioni da intraprendere, nell’ambito di una “mobilitazione permanente”. “Pronti anche a mettere una tenda davanti a Palazzo Rosso per un presidio a oltranza” ha detto a Radio Gold Tv Daniela, una delle dipendenti di Alessandria Servizi.