10 Dicembre 2013
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Partito il corteo del movimento dei forconi
AGGIORNAMENTO ORE 15.30: è partito da pochi minuti il corteo formato solo da una cinquantina di manifestanti. Il corteo percorrerà alcune strade del centro per chiedere adesione ai cittadini. Intanto uno dei manifestanti, Carmelo Miragliotta, ha commentato deluso la scarsa adesione al presidio di questa mattina (solo una cinquantina di presenti ndr): “evidentemente stanno tutti bene ad Alessandria e quindi non hanno bisogno di protestare. Strano perché quando incontro le persone io le sento solo lamentarsi. Questa mancata adesione ci delude ma non stempera il nostro entusiasmo, anche i media nazionali si stanno occupando di noi. Mi auguro che anche ad Alessandria, come in altre città italiane, ci sia più adesione, almeno un migliaio di persone. Domattina saremo ancora qui, in piazza della Libertà e andremo davanti all’Agenzia delle Entrate o a Equitalia.”
AGGIORNAMENTO 10.15: Sono una trentina le persone presenti al presidio di questa mattina in piazza della Libertà ad Alessandria. Al momento in provincia non vengono segnalati disagi o problemi sulla rete autostradale e ferroviaria.
NOTIZIA: Altra giornata di protesta quest’oggi in provincia di Alessandria, con qualche novità rispetto al presidio di ieri, anche se il popolo dei forconi non intende anticipare nulla. Ieri sera infatti Carmelo Miragliotta, uno degli esponenti del movimento, ha annunciato “la volontà di dare maggiore visibilità alla protesta, qualcosa che ci permetta di incidere perché nel passato tutte le categorie hanno fatto manifestazioni e hanno gridato lo sdegno eppure tutto questo non è mai interessato a nessuno. Se noi vogliamo salvare l’Italia dobbiamo assumere altri atteggiamenti e fare in modo che la politica attuale lasci e tolga il disturbo. L’abbiamo detto alla gente per strada, l’abbiamo detto davanti alla Prefettura.” Quali siano queste iniziative Miragliotta non lo spiega né si sbilancia sui tanti problemi registrati ieri a Torino e Genova a cominciare dai blocchi della circolazione ferroviaria, solo per citare un esempio: “non abbiamo notizie precise e quelle poche non sono complete, occorre verificare – ha spiegato a Radio Gold News Carmelo Miragliotta. Io non credo che i nostri colleghi e le persone di buon senso abbiano agito in modo da violentare le città. E’ possibile che alcune persone abbiamo alzato i toni ma noi, ad Alessandria, abbiamo smontato il presidio alle 17, come previsto. La giornata è stata calma e tranquilla e abbiamo avuto modo di conoscerci. Mi è giunta invece la notizia che alcuni poliziotti hanno tolto il casco per unirsi alla protesta e questo è un bel segnale“. Una notizia, quest’ultima, smentita però poco dopo la sua diffusione sul web (in una nota la Questura di Torino ha spiegato che “i poliziotti impegnati a Torino nei servizi di ordine pubblico si sono tolti il casco perché erano venute meno le esigenze operative che ne avevano imposto l’utilizzo” ndr). Tornando però al presidio alessandrino i numeri hanno raccontato di un centinaio di persone presenti, “250 nei momenti di affluenza massima – ha raccontato Miragliotta”. Un gruppo “eterogeneo” formato da imprenditori, trasportatori, giovani e pensionati. Tutti uniti nella volontà di mandare a casa la classe politica “delegata con voto democratico e che ci ha preso in giro politicamente e istituzionalmente – ha urlato al microfono uno dei manifestanti. Noi siamo amici dello Stato e dell’Italia e non abbiamo motivo di essere trattati male. La nostra società si sta disgregando”.
In mezzo alla protesta anche un’imprenditrice, Mariangela, “con 14 dipendenti e in difficoltà come tutte le imprese, prese per la gola dalle banche. Eppure una volta venivano strisciando da noi per proporci prodotti bancari. Adesso siamo stufi e vogliamo dire che non ne possiamo più e che al governo sono tutti uguali, di destra e di sinistra, nessuno cura il bene del paese”. Mariangela alle ultime elezioni è andata a votare (ha votato per il centrodestra ndr) “perché sono una cittadina che fa le cose giuste” ma non sa se tornerà alle urne alle prossime elezioni. Di certo non vuole più “una classe politica come quella attuale, che ci prende in giro”.
Le note dell’inno d’Italia hanno più volte accompagnato i passaggi del movimento che questa mattina, alle 8, tornerà in piazza della Libertà, anche se con modalità che, come detto, potrebbero essere diverse da quelle di ieri.
Una protesta che ieri ha abbracciato anche Casale, partita all’alba per poi unirsi al presidio alessandrino. Nella città monferrina Danilo Podda ha spiegato la sua visione che contesta anche la politica europea e la moneta unica: “stanno facendo tagli scellerati nella sanità e nell’istruzione per trovare soldi da dare a un’Europa che non ci appartiene. Siamo soggetti a una moneta unica che ha letteralmente ucciso la classe produttrice italiana, in particolar modo le piccole-medie imprese e gli artigiani. Quante persone dobbiamo ancora vedere ammazzarsi dalla disperazione prima che qualcosa cambi sul serio? Quella a cui stiamo assistendo è una strage voluta”. Danilo ha inoltre lamentato la scarsa partecipazione degli amministratori e dei politici casalesi alla manifestazione: “purtroppo nessuno si è ancora fatto vedere. Per me e per gli altri coordinatori del presidio di Casale è una vera delusione, perché le Amministrazioni Comunali sono le prime a essere vessate da queste norme scellerate come la Spending Review o il Patto di Stabilità. Spesso magari i Comuni virtuosi hanno anche le risorse per mettere in moto opere di miglioramento del servizio pubblico ma sono bloccati sul nascere. I politici locali devono rendersi conto che questa è una battaglia che loro per primi dovrebbero combattere. Spero nei prossimi giorni di vedere qualche sindaco dei paesi limitrofi, significherebbe che veramente sta per cambiare qualcosa”.
Oggi si replica con un nuovo presidio ad Alessandria dalle 8 di mattina, con possibili sorprese.
A questo link gli aggiornamenti e le foto di ieri.