13 Dicembre 2013
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Premio Luisa Minazzi: vince Domenico Lestingi, l?operaio che ha denunciato gli illeciti ambientali della propria azienda
La Sala Consiliare di Palazzo San Giorgio ha ospitato ieri la consegna del premio Ambientalista dell’Anno “Luisa Minazzi”. Promosso da Legambiente insieme al Comitato organizzatore di Casale Monferrato, questo prestigioso riconoscimento è destinato a quelle persone che si sono particolarmente distinte per il loro costante impegno nel salvaguardare l’ambiente.
Ad aggiudicarsi l’edizione 2013, con oltre 900 preferenze, è stato Domenico Lestingi, operaio pugliese nato nel 1961. Domenico Lestingi ha trovato il coraggio di fare una cosa che in pochi avrebbero fatto: denunciare la propria azienda, la Lombardi Ecologia, per smaltimento illecito di rifiuti. Da qualche tempo infatti, Domenico aveva notato che molti dei camion che raggiungevano la discarica di Conversano, in provincia di Bari, contenevano rifiuti molto pericolosi e dannosi per la salute dell’uomo. Tra questi fanghi industriali, amianto, scarti chimici e – addirittura – materiale proveniente da Chernobyl.
«All’inizio provai a bloccare questi camion – ha raccontato ai microfoni di Radio Gold News Domenico Lestingi – “cercando di impedirgli di scaricare quello che portavano, ma non accadde nulla. Anzi, l’azienda cominciò a minacciarmi, non versandomi lo stipendio e facendomi capire che se avessi continuato avrei perso il mio lavoro. Provarono anche screditarmi, dandomi del pazzo, del visionario, poiché a molte persone faceva comodo far credere che tutto ciò non fosse vero, essendo colluse”.
Domenico non si è però arreso, anzi, ha deciso di passare all’attacco. «Un giorno ho “preso in prestito” un loro mezzo, una ruspa. Dopo aver sfondato il cancello, ho raggiunto un campo vicino alla discarica e ho cominciato a scavare, portando alla luce i rifiuti che vi erano nascosti sotto. Tutto ciò è stato ripreso e trasmesso da un’emittente locale”.
Dopo questa azione di protesta, anche la verità, come i rifiuti tossici, ha cominciato ad emergere. La magistratura ha infatti sequestrato 70 ettari di terreno e aperto le indagini, coinvolgendo undici persone con l’accusa di disastro ambientale. Tra queste, risultano anche tre alti funzionari della Regione Puglia. La faccenda ha avuto però delle ripercussioni sulla vita di Domenico: dal marzo 2012 è disoccupato e riceve numerosi messaggi intimidatori. Questo riconoscimento è quindi un modo per sostenerlo nella sua difficile battaglia, facendogli capire di non essere solo. “Purtroppo, quando si entra in un certo ambiente, non si ha a che fare con gente limpida – ha spiegato – Questo premio però mi gratifica e mi tira su moltissimo il morale, spronandomi ad andare avanti”.
Insieme a Domenico Lestingi, hanno avuto una menzione d’onore anche l’imprenditrice agroalimentare Renata Lovati, il sindaco di Melpignano Ivan Stomeo e la bresciana Stefania Baiguera, che si batte contro l’inquinamento delle polveri della Caffaro.