17 Dicembre 2013
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La povertà dilaga e gli anziani pagano la crisi più di tutti
Ogni giorno la fine della crisi viene spostata più in là. Lo hanno raccontato politici ed economisti per mesi mentre impietosi, i numeri, fotografano un’Italia sempre più povera, con uno spaventoso divario tra Nord e Sud ma con una difficoltà che abbraccia tutte le aree geografiche. L’ultimo report Istat sulla povertà infatti svela che un italiano su 3 è a rischio povertà o esclusione sociale (il 29,9%) (in pratica affronta una delle seguenti condizioni: rischio di povertà, severa deprivazione materiale, bassa intensità di lavoro).
La situazione, dal 2011, è peggiorata dell’1,7%. L’Italia per giunta è nettamente più indietro rispetto alla media europea dove invece la povertà media è del 24,8%. Un italiano su due non può permettersi una settimana di ferie lontano da casa durante l’anno (il dato è passato dal 46,7% al 50,8%) e il 42,5% degli italiani non può affrontare una spesa imprevista di 800 euro (nel 2011 la percentuale era del 38,6%). La metà delle famiglie residenti in Italia nel 2011 ha percepito un reddito netto non superiore a 24.634 euro l’anno, circa 2.035 euro al mese. Però il 20% più ricco delle famglie residenti in Italia percepisce il 37,5% del reddito totale, al 20% più povero spetta l’8%.
Complessivamente l’Italia si piazza dietro solo a Bulgaria, Romania, Lettonia, Grecia, Lituania, Ungheria e Croazia.
Nel Nord il rischio di povertà o esclusione sociale era del 17% nel 2011, ma l’anno scorso è passato al 18,5%. Le categorie più in difficoltà, sempre nel Nord Italia, sono i monogenitori. Per loro il rischio di povertà o esclusione sociale è del 41,7% contro il 39,4% del 2011. Agghiacciante il peggioramento per gli anziani oltre i 65 anni. Per loro il problema della povertà o dell’esclusione sociale è del 38% contro il 34,8% del 2011. La situazione di sofferenza si percepisce anche solo nei pasti: ‘fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni’, nel Nord Italia, è un problema per l’8,9% delle persone, ma nel 2012, la percentuale è salita al 12,5. Una situazione scontata ancora una volta soprattutto dalle persone anziane. Le difficoltà nel mangiare erano pari al 20,9% nel 2011 e nel 2012 gli over 65 in difficoltà anche solo nel mettersi a tavola sono passati a 27,8%.