31 Dicembre 2013
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Alessandria archivia la ‘fase emergenza’ e nel 2014 comincia a progettare il futuro della città
Il 2014 è l’anno in cui Alessandria potrà finalmente cominciare a parlare di futuro. “L’emergenza è finita” ha spiegato il sindaco Rita Rossa, ricordando la strada percorsa negli ultimi 12 mesi. La “politica del rigore”, il taglio delle spese “discrezionali”, la riorganizzazione dei servizi, uniti all’aumento tariffario imposto dal dissesto hanno permesso di accorciare le distanze dai quei -46 milioni di euro di disavanzo di partenza. “In meno di un anno siamo riusciti ad arrivare a -5 milioni e ormai siamo vicini a raggiungere l’obiettivo: il pareggio” ha ricordato il primo cittadino.
Nell’ipotesi di bilancio approvata dal consiglio comunale, l’amministrazione ha sfruttato “un credito straordinario per coprire un disavanzo straordinario” ossia i 32 milioni di euro di insinuazione nella massa passiva, “ma nel 2014 il pareggio sarà però effettivo” ha precisato il sindaco. “Stiamo andando bene e lo dico dando il giusto peso al prezzo pagato dai cittadini – ha aggiunto – E’ stato ingiusto vivere questa crisi, ma gli alessandrini hanno ancora una volta dimostrato la tenacia e la caparbietà che li contraddistingue”.
Il percorso delineato dalla maggioranza, “spesso criticato” ha ammesso il sindaco , nel 2013 ha permesso di raggiungere “importanti risultati” e affinare conoscenze che, secondo Rita Rossa, hanno dato alla città l’autorità e la competenza anche per sedersi attorno a un tavolo per lavorare a una modifica della norma sul dissesto. “Ci sono città che stanno affrontando il dissesto non pagando gli stipendi. Grazie anche ai sacrifici fatti dai dipendenti dell’Ente, il Comune di Alessandria è invece riuscito ad affrontare anche i mesi più duri versando sempre le mensilità ai lavoratori”.
Non illudiamoci, i sacrifici non sono finiti, ma Alessandria ha ora di fronte “una prospettiva di futuro”. Sfogliando una cartellina stracolma dei progetti dei singoli assessorati, il sindaco di Alessandria ha voluto ricordare solo alcune delle sfide che attendono il capoluogo in questo 2014. Tra gli appuntamenti più importanti c’è il Pisu, il Piano integrato di sviluppo urbano. Un progetto “che va ben oltre la realizzazione di un ponte” ha sottolineato il sindaco, ricordando anche i 600 mila euro legati al progetto e destinati al sostegno dell’artigianato. Questo 2014 non sarà però solo l’anno del Meier con l’arrivo, dal mese di febbraio, delle strutture in acciaio che andranno poi a formare il ponte, ma anche l’anno della revisione della mobilità urbana con il progetto dei nuovi parcheggi, “anche per dare respiro alla partecipata Atm” che, proprio nel 2014, riuscirà a rinnovare alcuni autobus, grazie al recente trasferimento dal Comune per accedere ai finanziamenti regionali. Tema di questo 2014 sarà però anche la Cittadella, il nuovo insediamento universitario, il progetto del nuovo ospedale, la ricerca di collaborazioni tra pubblico e privato per sostenere la cultura, portando parallelamente avanti anche la bonifica del teatro. L’attenzione sarà inoltre focalizzata anche agli insediamenti industriali presenti sul territorio, con un occhio sempre vigile sugli aspetti legati alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. L’amministrazione comunale riprenderà inoltre in mano il Puc, il Piano unico del commercio, per rivedere anche alcuni provvedimenti presi durante il 2013 con le associazioni dei commercianti . Parola d’ordine di questo 2014 dell’amministrazione comunale di Alessandria sarà infatti ‘confronto’, non solo quello con le parti sociali e con le associazioni di categoria ma anche con i cittadini. L’amministrazione “uscirà dal Palazzo” e già da questo mese di gennaio comincerà ad incontrare i cittadini, andando nelle scuole, nei vari quartieri. “Fino ad ora la necessità di affrontare le varie emergenze ci ha impedito di organizzare frequenti momenti di incontro. Da questo 2014, però, si cambia. I cittadini – ha concluso il sindaco Rossa – vogliono parlare con noi, magari anche per insultarci. Da sempre, del resto, il sindaco è il punto di riferimento di una città ed è giusto tornare ad accorciare la distanza tra la politica e i cittadini”