11 Gennaio 2014
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Chiuso il McDonald della stazione: per 7 lavoratori ‘trasferimento a Torino o licenziamento’
Dal primo gennaio le porte del McDonald’s in stazione ad Alessandria sono chiuse. Il gruppo Chef Express, che ha in concessione il marchio della nota catena di fast food statunitense e che gestisce anche il bar in stazione, con l’arrivo del nuovo anno ha deciso di non servire più i noti hamburger. Una notizia piombata improvvisamente sulle teste dei 25 lavoratori che ruotavano tra bar e fast food e su quelle dei sindacati, ha spiegato Maura Settimo della Uil che insieme a Piero Canepa della Cgil sta seguendo la vicenda dei lavoratori. “L’azienda ci ha avvisati il 29 dicembre e il 31 è stato l’ultimo giorno di lavoro”. Mercoledì i sindacati hanno quindi incontrato l’azienda che ha illustrato un piano di riorganizzazione del personale che prevede il trasferimento di alcuni dei 25 dipendenti negli altri bar e ristoranti gestiti da Chef Express in provincia. Sette lavoratori, ha aggiunto Maura Settimo, non potrebbero però essere ricollocati in nessuno dei locali dell’alessandrino. “L‘unica alternativa al licenziamento presentata dall’azienda è un trasferimento a Torino. Stiamo però parlando di persone che lavorano dalle 20 alle 24 ore a settimana e spostarsi tutti i giorni sarebbe complicato, oltre che dispendioso”. I sindacati, durante l’incontro con l’azienda, hanno quindi provato a chiedere un rimborso economico per consentire di raggiungere Torino o qualche agevolazione per i turni. Una richiesta “al momento caduta nel vuoto” ha spiegato ancora Maura Settimo. Illustrata la situazione ai lavoratori durante un’assemblea che si è tenuta questo venerdì, i sindacati incontreranno di nuovo l’azienda il prossimo 20 gennaio. In attesa di capire come evolverà la vicenda e se la Chef Express deciderà di accogliere le richieste dei sindacati rimane anche la profonda amarezza per l’ennesima chiusura in città. “L’azienda – ha concluso la sindacalista della Uil – ha deciso di chiudere McDonald’s per il calo di incassi registrati nell’ultimo periodo. La chiusura di una catena così nota, in luogo che dovrebbe essere frequentato da centinaia di persone come la stazione è l’emblema dello stato di desolazione del capoluogo”.