Autore Redazione
sabato
16 Giugno 2018
07:00
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Politica - Alessandria

Aral: malumori leghisti sulla delibera. Fa rumore assenza del capogruppo

Il consiglio comunale ha votato sì al provvedimento che autorizza la manifestazione di interesse di Amag, l'ultima possibilità per evitare il fallimento. Evaldo Pavanello, però, non si è presentato in aula dopo le perplessità espresse al mattino in commissione. Astenuti tutti i gruppi di opposizione
Aral: malumori leghisti sulla delibera. Fa rumore assenza del capogruppo

ALESSANDRIA – Con 17 voti favorevoli il consiglio comunale di Alessandria ha approvato la delibera per autorizzare Amag a presentare una manifestazione d’interesse per l’affitto del ramo d’azienda di Aral per lo smaltimento rifiuti. Astenuti tutti i gruppi di minoranza. La seduta è stata convocata d’urgenza per scongiurare il rischio di fallimento della società, gravata dai pignoramenti dei creditori, in attesa di ricevere circa 22 milioni di euro.

A fare rumore, però, è stata l’assenza del capogruppo della Lega Evaldo Pavanello. Solo poche ore prima, durante la Commissione, l’esponente del Carroccio aveva espresso delle perplessità sulla delibera, respingendo al mittente l’appello alla responsabilità dell’assessore all’Ambiente Paolo Borasio. “Con me gli accorati appelli a votare sì dell’assessore Borasio non funzionano” aveva detto Pavanello al mattino “bisogna spiegare le cose. Se non le capisco poi agisco di conseguenza.”

Inevitabile sospettare che la sua defezione sia stata voluta, per evitare di dover prendere esplicitamente una posizione contro il proprio partito. Qualora fosse veramente così Pavanello avrebbe dato un segnale politico molto forte, in palese divergenza con la maggioranza tanto da non condividerne la linea su un tema così delicato e strategico come il possibile salvataggio di Aral.

In basso la maggioranza in consiglio comunale. In seconda fila, a sinistra, lo scranno vuoto di Evaldo Pavanello.

“In una situazione già di emergenza abbiamo anche dovuto correre” le parole dell’assessore all’Ambiente Paolo Borasiodobbiamo salvare il salvabile. Se siamo un consiglio comunale che tiene al futuro di Alessandria oggi occorre votare sì alla manifestazione di interesse di Amag e al pre concordato. Io non voglio più correre il rischio di vedere i camion che girano senza sapere dove scaricare i rifiuti. Sappiate che è stato così, per un giorno delle scorse settimane. Giovedì è stata la giunta a prendersi la responsabilità di votare questa delibera, oggi tocca all’aula del consiglio. Dimostriamo che ci siamo. Già tre o quattro società, oltre ad Amag sarebbero disposte a presentare una manifestazione di interesse. Ho già dovuto superare tantissimi bastoni tra le ruote ma sappiate che arriveremo all’obiettivo” ha concluso l’assessore.

Senza Pavanello, venerdì il Carroccio ha votato sì, annunciato dal vice Giampaolo Lumi.Quelle dell’assessore Borasio sono state decisioni ponderate, diciamo sì a un atto politico importante”. “Pensiamo a cosa succederebbe se Aral fallisse” ha ricordato Gianni Ravazziper 5 anni il Comune non potrebbe più mettere mano alla catena dei rifiuti, perderemmo il controllo pubblico, col conseguente rischio di aumento delle tariffe per i cittadini”. Astenuta la leghista Simonetta Bovone che, ha sottolineato in aula, ha evitato così il rischio di conflitto di interessi perché impiegata in una società creditrice di Aral.

“È una responsabilità che dobbiamo alla città” ha concordato Maurizio Sciaudone, capogruppo di Forza Italia. “Siamo una maggioranza forte, andiamo avanti” le parole del collega Mauro Bovone.
Favorevoli anche SiAmo Alessandria, ma con un presidente Giuseppe Bianchiniparzialmente a disagio”: “Perché il collegio dei revisori non ha espresso un parere? Mi chiedo, a questo punto, che cosa serva. Io lo abolirei. Ed è ancor più grave il fatto che nessuno dei tre revisori sia presente qui in aula. A questo punto noi consiglieri abbiamo l’attenuante della incompetenza.”

“Siamo sempre stati insieme e lo saremo anche oggi” ha detto il presidente Castellaro, di Fratelli d’Italia “e speruma ben.”

Anche se tutti astenuti, i diversi gruppi di opposizione hanno motivato diversamente la loro presa di posizione.
Contestiamo in particolare la premessa di questa delibera” ha sottolineato Giorgio Abonante, del Partito Democratico “visto che contiene un piano industriale di Aral poi disconosciuto subito dopo dato che viene invocata la stesura di un nuovo piano industriale. Perché si è arrivati a questo punto? Le indagini della Procura di Brescia risalgono a dieci mesi fa, circa 8 mesi fa è arrivato lo stop ai conferimenti. Già si sarebbe potuto immaginare un segno meno dal punto di vista delle entrate. Occorreva intervenire subito. E poi nella delibera è stata omessa la proposta che i creditori avrebbero fatto ad Aral. Su quali basi l’assessore Borasio venerdì mattina in Commissione ha parlato di “cappio al collo”? Come si può discutere in consiglio questo provvedimento senza un elemento così importante. Questa delibera è invotabile.

Di solito le società che smaltiscono i rifiuti fanno utili, Aral no” ha osservato Michelangelo Serra, del Movimento 5 Stelle “non vorremmo gravare Amag di un’altra azienda in crisi, dopo Amiu e Atm. A farsi carico dello smaltimento rifiuti, poi, sarebbe Amag Ambiente, la stessa società sulla bocca di tanti alessandrini che si lamentano tutti i giorni sui mancati ritiri dei rifiuti. Aral è come una mano ferita che sanguina, non vorremmo che il medico tardasse troppo a decidere di amputare”.

“Come esponente di minoranza, l’astensione del gruppo Alessandria Migliore” ha detto Emanuele Loccirappresenta un atto di fiducia verso l’assessore Borasio. Certo, avrei preferito altre soluzioni, magari alzando il livello della discarica ma su questo i piccoli Comuni hanno detto no. Le amministrazioni alessandrine del passato hanno contribuito a far perdere in loro la fiducia, come già emerso a dicembre 2016. Negli ultimi 15 anni la gestione di Aral è stata pessima, condotta da un gruppo di persone rimaste in carica per lungo tempo. C’era un vero e proprio sistema. Già un anno prima delle indagini io stesso avevo sollevato il problema, avevo sospettato che ci fosse qualcosa di torbido. Ora intraprendiamo questo percorso, ma gli errori del passato non dovranno ripetersi”.

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