3 Febbraio 2014
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Il Segretario comunale di Bassignana replica alla lettera dell’ex sindaco
Ritorniamo sulla vicenda delle dimissioni rassegnate a fine dicembre dall’ormai ex sindaco di Bassignana, Ennio Ravarino. Il Segretario Comunale, Giuseppe Visconti, ha infatti inviato una nota di replica alla lettera letta durante il Consiglio Comunale di dicembre dall’ex primo cittadino e poi pubblicata sul sito del Comune e su diversi organi di informazione, tra cui Radio Gold (in allegato la notizia).
“Un atto dovuto” ha chiosato nella nota inviata in redazione il dott. Visconti. Secondo il Segretario comunale la lettera dell’ex sindaco riporterebbe “fatti e/o circostanze indubbiamente lesivi” dell’immagine del dottor Visconti e “dell’Amministrazione comunale tutta” e avrebbe “ingenerato tra i lettori in genere, una rappresentazione non veritiera delle circostanze” alle base delle dimissioni dell’ex sindaco di Bassignana”.
“Contrariamente a quanto riportato nella nota in contestazione – scrive poi il Segretario Comunale – la recente decisione del Sindaco di rimettere il mandato al Consiglio comunale altro non è che un atto personale e politico, il quale nulla ha a che vedere con le (pur) evocate divergenze con il personale amministrativo e tecnico del Comune di Bassignana, accusato, al pari dello scrivente, di scarsa collaborazione con argomentazione del tutto false e pretestuose.
Ora, tenuto conto che non era certo quella la sede (e mai dovrebbe esserlo) per esternare giudizi e/o valutazioni anche personali, su vicende che hanno interessato esclusivamente i rapporti interni tra l’organo apicale dell’Amministrazione ed i suoi Uffici (di qualunque livello), è innegabile che laddove il Primo Cittadino avesse nutrito, nel corso del mandato, qualche perplessità in ordine ad una pretesa scarsa collaborazione del Segretario comunale, questi avrebbe certamente dovuto revocarlo senza indugio ai sensi dell’art. 100 T.U.E.L. norma che consente al Sindaco di revocare il Segretario comunale in caso di violazione dei doveri d’ufficio.
Assumere, com’è stato nel caso in esame, una posizione critica (ma solo a posteriori) nei confronti dello scrivente, addirittura elevandolo a causa dei propri patimenti psicologici definiti “vicini allo strazio” o il riferimento addirittura ad “oscure trame di potere” costitusce un grave mistificazione della realtà che assume aspetti certamente lesivi dell’immagine professionale del sottoscritto.
Infatti, non si esclude che la pubblicazione di articoli di tale portata potrebbe aver certamente persuaso non pochi cittadini (ma anche il semplice lettore) a ritenere sussistente una responsabilità diretta dello scrivente nelle dimissioni del Sindaco quando, in realtà, le vere motivazioni sono piuttosto da ricercarsi – come peraltro precisato dallo stesso Ing. Ravarino – nelle vicende di carattere penale che lo hanno visto coinvolto .
Per tali ragioni, asserire: “che è innegabile e palese che qualcosa non ha funzionato nell’espletamento delle funzioni proprie dell’Ufficio della Segreteria comunale e più in generale dei vari Uffici”, è un’affermazione, oltre che del tutto generica, completamente destituita di fondamento dal momento che, a quanto consta, lo scrivente (al pari degli Uffici dal sottoscritto direttamente gestiti) ha sempre assolto le proprie funzioni con trasparenza e correttezza, nel pieno rispetto delle disposizioni normative regolanti il buon andamento della cosa pubblica come peraltro risulta agli atti del Comune nei numerosi pareri resi dal segretario comunale e dagli altri uffici, a tutela del buon andamento della pubblica Amministrazione.
A riprova, valga la pena sottolineare che nel corso degli anni lo scrivente ha prestato e presta servizio in numerosi altri Comuni della Provincia di Alessandria, riportando valutazioni positive e di stima da parte di tutti quei Sindaci che, evidentemente, hanno sempre riposto certo affidamento (stante il carattere prettamente fiduciario del rapporto di servizio) nelle qualità professionali ed umane del sottoscritto”.
“Certo di aver chiarito i fatti e/o le circostanze riportate nella nota dell’Ing. Ravarino”, il dottor Giuseppe Visconti si è quindi riservato di tutelare la propria immagine professione nelle sedi opportune.