Autore Redazione
martedì
18 Febbraio 2014
00:00
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Politica - Casale Monferrato

Movida a Casale: l’amministrazione replica a chi protestava per i troppi rumori e l’eccessiva maleducazione in città

Movida a Casale: l’amministrazione replica a chi protestava per i troppi rumori e l’eccessiva maleducazione in città

Altro che “movida selvaggia” nel centro storico Casale. L’amministrazione comunale, tramite il vice sindaco Emanuele Capra e l’assessore Federico Riboldi, ha replicato alle recenti polemiche sollevate dal Comitato Centro Storico, sbottato pubblicamente per l’eccessiva rumorosità e maleducazione nelle vie principali della città. Per il vice sindaco e l’assessore, Casale oggi soffrirebbe però proprio del problema contrario. “Non crediamo che la situazione descritta dal Comitato Centro Storico sia così grave e degradata come rappresentata – hanno spiegato i due amministratori casalesi – È vero, si sono verificati in alcune occasioni sporadici episodi di maleducazione e di eccesso; si è trattato però di eccezioni, che non devono dare l’immagine di una città intera».

«Per il resto – hanno aggiunto il vice sindaco Capra e l’assessore Riboldi – crediamo che Casale oggi sia tutto meno che un centro di “movida selvaggia”. Riteniamo anzi che oggi la città soffra semmai del problema contrario: causa la crisi, che per gli esercenti è stata molto forte, e forse la mancanza di qualche soldo in più da spendere nelle tasche dei cittadini, il centro storico ha subito un lento ma inesorabile impoverimento. È perciò nostra intenzione nei prossimi mesi mettere in campo e favorire, in collaborazione con gli esercenti di bar, pizzerie e ristoranti del centro, ogni iniziativa che, nel rispetto delle normative e dei regolamenti, i quali ricordiamo individuano con precisione tutti i limiti, le deroghe e le eventuali sanzioni per chi trasgredisce, cerchi di ravvivare il centro e le vie commerciali della città, evitando che i più o meno giovani siano costretti ad andare a divertirsi nelle città qui attorno».

«Divertimento non vuol dire, infatti, necessariamente maleducazione e disturbo dei residenti: crediamo invece che con la collaborazione e la partecipazione di tutti, Comune, esercizi commerciali, esercenti di attività di ristoro e somministrazione e, soprattutto, dei cittadini stessi, si possa fare davvero qualcosa rendendo le serate casalesi un piacevole momento di aggregazione anziché di scontro e dando una piccola iniezione all’economia della città», hanno concluso Emanuele Capra e Federico Riboldi.

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