Autore Redazione
giovedì
19 Luglio 2018
06:40
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Politica - Alessandria

Aral: i dubbi di Locci sui creditori. Pd: “Atti in Procura”

"Come se avessero puntato la pistola alla tempia e così siamo scesi a patti, a fronte di crediti tutti da verificare" ha detto il presidente del Consiglio Comunale. "Il nostro credito è fondato" le parole dell'avvocato di Solero Scarl "Locci non sa di che parla"
Aral: i dubbi di Locci sui creditori. Pd: “Atti in Procura”

ALESSANDRIA – Mentre sia il consiglio comunale che l’assemblea di Aral hanno dato il via libera al piano di risanamento della partecipata addetta al trattamento rifiuti non si è ancora spenta l’eco delle dichiarazioni di Emanuele Locci, durante l’ultima seduta del consiglio. Dallo scranno più alto di presidente, ma parlando in rappresentanza del suo gruppo di minoranza Alessandria Migliore, Locci ha infatti avanzato dei dubbi sulla legittimità dei 4 milioni di crediti che le aziende Koster, Solero Scarl e EuroImpresa vantano nei confronti di Aral. A preoccupare il presidente il fatto che i tre soggetti industriali, proprio in nome di questi crediti, abbiamo secondo lui messo l’amministrazione con le spalle al muro, costringendola così ad accettare un accordo che consenta agli imprenditori di condizionare le future scelte della partecipata.

“A differenza dell’assessore all’Ambiente Borasio, che ringrazio per il suo costante impegno su questa vicenda, non ho cambiato idea sui creditori” ha sottolineato Locci in occasione della sua dichiarazione di voto “All’inizio si sono posti malissimo. Ora hanno cambiato atteggiamento? Ma prima è come se avessero puntato la pistola alla tempia facendoci vedere che può sparare e così il Comune è sceso a patti, in un certo senso è stato obbligato ad andare nella direzione dove stiamo andando. Nel piano di risanamento si fa riferimento esplicito al credito di quattro milioni, ma è dallo scorso luglio che occorrerebbe verificareha proseguito Locci “ci sono elementi che possono far pensare che non sia totalmente esigibile e alcuni dubbi al momento non sono stati chiariti. Ho un faldone con molte fotocopie di fatture di Koster, EuroImpresa e di altre aziende nel mio ufficio dallo scorso luglio e in parallelo ho delle sbobinature di intercettazione su un’altra vicenda che messe a fianco alle fatture lasciano qualche legittima preoccupazione. Potrei sbagliarmi ma a pensar male a volte ci si azzecca e in passato è successo. Io sono preoccupato che questi soggetti privati indicheranno la direzione tecnica di Aral e mi preoccupa che possano convertire il credito, sul quale nutro dubbi, in quote societarie. Il mio voto sarà un’astensione, perché comprendo il percorso tortuoso e il tentativo di ricerca di una soluzione cercati dall’assessore Borasio. Forse quella che abbiamo preso è una strada obbligata, ora l’amministrazione si è fatta chiudere all’angolo ed è una brutta situazione”.

Preoccupato dalle accuse del presidente del Consiglio, il Pd ha subito chiesto l’invio degli atti del Consiglio alla Procura della Repubblica. “Se abbiamo capito bene sono stati fatti riferimenti su ipotesi di reato che potrebbero riguardare alcuni protagonisti delle vicende legate al percorso approvato con la delibera su Aral e richiamati nel testo stesso dell’atto votato dal Consiglio” ha sottolineato il consigliere Pd Giorgio Abonante “La dichiarazione del Presidente del Consiglio é assolutamente da prendere con la massima serietà e non può passare come se nulla fosse stato detto”.

Il nostro credito è fondato su fatture, su un riconoscimento di debito e su un decreto ingiuntivo dichiarato immediatamente esecutivo” la replica dell’avvocato di Solero Scarl Paolo Bagnadentro “sono stupefatto dalle dichiarazioni di Locci, non sa di cosa sta parlando. Il credito dei miei clienti è perfettamente legittimo, consacrato da fatture certificate dal responsabile unico del progetto e dal direttore dei lavori. Tutto è limpido e evidente. Il riferimento alla pistola? Locci non ha contezza della situazione. Ha mai aperto gli atti? Sa come è fatto un decreto ingiuntivo? Il mio cliente non è di certo contento di questa situazione. Vorrebbero rientrare dal credito, almeno in parte ed è per questo che è stato sottoscritto l’accordo. Non capisco il perché di questa polemica, a mio avviso già superata. Ci riserviamo di prendere gli eventuali provvedimenti del caso”.

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