“Perché a Valenza non si fanno eventi culturali di livello?”

VALENZA – Anche Valenza dovrebbe puntare sulla cultura e sugli eventi. Questo il suggerimento di Gianluca Loreggia, del Movimento 5 stelle, alla luce di casi di successo neanche troppo distanti dalla città dell’oro. Gli esempi ci sarebbero, ha fatto notare Loreggia. Tralasciando il successo eclatante di Collisioni a Barolo, più vicino ci sono alcuni modelli vincenti. “Parlo di Tortona che con Arena Derthona è stata in grado di presentare in cartellone artisti di livello nazionale oppure di Acqui, dove oltre alla mostra sull’artista Fontana continua a sfornare notti bianche a tema, non ultima quella brasiliana. Tutto questo ha sicuramente delle ricadute positive sull’economia locale, per i commercianti, per i pubblici esercenti e anche per l’umore e la coesione sociale delle città in questione. Metterei in evidenza anche lo strepitoso lavoro svolto a San Salvatore dalla consulta giovanile che in collaborazione con il Comune e la ProLoco, è stata in grado di “metter su” una festa articolata come quella di SanSaPalooza solo pochi giorni fa.”

Alla luce di questi esempi Loreggia si chiede “come mai in una città come Valenza l’amministrazione comunale non sia in grado di ideare, progettare e poi, coordinandosi con le associazioni locali, organizzare un evento, una festa di ampio respiro che con gli anni si potrebbe consolidare e diventare di richiamo anche fuori i confini cittadini o della provincia“.

Non si tratta, spiega ancora l’esponente dei Cinque stelle, “della classica festa patronale (che nessuno mette in discussione)” ma di iniziative “di un altro livello come merita Valenza, cittadina che per la sua eccellenza artigiana è stata ed è conosciuta nel mondo“. Visto che “non è neppure un problema di fondi e finanziamenti perché quando ci sono idee brillanti ed economicamente sostenibili i fondi si trovano, mentre non è vero il contrario“, Loreggia ha invitato l’attuale maggioranza di Palazzo Pellizzari “ad avere una visione e una strategia sul medio lungo termine perché è dimostrato che con la cultura si mangia (leggasi tartufo d’Alba), si beve (leggasi vini delle Langhe e Roero) e ci si diverte”.