3 Agosto 2018
09:26
“Addio prete partigiano. Ora siamo più soli”
ALESSANDRIA – Sono tante le persone colpite dalla morte di don Gian Piero Armano. Il prete partigiano era infatti una figura di riferimento per molti cittadini, impegnato socialmente e nella sua comunità. Tra i tanti ricordi anche quello dell’ex sindaco di Alessandria, che ha voluto salutare così Armano:
“Quante sono le parole che non siamo riusciti a dirci? Tante? Forse. Ma quante cose ci siamo scambiati negli sguardi, nei gesti, negli abbracci! Tantissime. Quante cose ci hai lasciato con gli esempi e la dignità della tua vita di uomo puro. Partigiano fino all’ultimo. Eri di parte quando si trattava di dignità, di rispetto, di umanità, di libertà. Eri partigiano quando tuonavi contro i gesti rituali, fossero laici o religiosi, eri di parte quando le parole e gli atti erano contro qualcuno, eri di parte quando vedevi che la religione vuota di fede viene usata contro l’umanità. Eri partigiano quando si trattava dei ragazzi. Eri partigiano quando difendevi la verità.
È una notte triste, sconsolata e la tua mancanza mi lascia un senso di angoscia profonda e di disperata solitudine. Ci volevamo bene Giampi, tante cose non saranno più le stesse. Da colleghi abbiamo iniziato con i nostri studenti i viaggi della memoria che insieme con la Giornata della Memoria e la Benedicta sono diventati appuntamenti istituzionali negli anni dei miei incarichi amministrativi. E tu non hai mai smesso di dedicarti alla scuola e ai ragazzi per preparali ai viaggi. Viaggiare era l’altro tratto della tua ricerca, della tua apertura.
Le esperienze di comunità alla Casa Alpina di Gressoney sono state una delle pietre miliari della mia formazione. I ragazzi sono stati la tua ragione di vita e di fede e anche quest’anno eri lì con loro a passare il testimone. La cosa più bella che hai fatto è stato creare relazioni fra le persone. Siamo più soli ma abbiamo il dovere morale di non perderci, di essere comunità, di tenerci stretti.
Sono tanti i ricordi di vita, di scuola, di politica ma su tutti questa sera penso alla nostra scaltra sul Monte Sinai, tutta la notte, un passo dietro l’altro, fino al sorgere del sole. Forse abbiamo camminato in silenzio o forse non ricordo se non le tue parole di incoraggiamento a salire. I silenzi però li ricordo bene e ora insieme al tuo sguardo mi consolano un po’. Grazie Giampi”