11 Marzo 2014
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Dopo lo schianto dell’ultraleggero, torna la questione aeroporto
Vedere l’aereo conficcato in verticale a un metro da un palazzo e a pochi passi dal parco Carrà ha lasciato impressionate molte persone domenica pomeriggio. L’incidente dell’ultraleggero è stata una tragedia, costata la vita a una giovane di 33 anni, ma diversi cittadini ammassati sui nastri che delimitavano l’area dell’accaduto commentavano perplessi la vicinanza dell’aviosuperficie a un quartiere residenziale e molto frequentato. Un pensiero condiviso anche dal consigliere comunale di Alessandria, Nicola Savi che, subito dopo l’accaduto, ha espresso alcune considerazioni sul nostro sito: “sono stato profondamente colpito dal gravissimo incidente e il dramma è enorme perché una ragazza ha perso la vita e il pilota è in ospedale, ma drammaticamente possiamo dire che poteva essere anche peggio. Sarebbe bastato un metro più in là, oppure un secondo prima, e una casa poteva essere colpita o un ragazzo investito dai rottami. D’istinto ho riflettuto e ho esplicitato i miei dubbi sulla sede in cui insiste l’aeroporto, un problema annoso perché da molti anni c’è un dibattito aperto. L’aviosuperficie è troppo vicina al centro abitato“.
Il timore del consigliere è che “da un momento all’altro possa succedere un evento anche più grave di quello registrato domenica. Io ricordo quando ero più giovane le battaglie che feci con l’associazione per la Pace. Negli anni ’80 proponemmo il parco Ghandi e l’obiettivo era quello di costruire un grande polmone verde per la città al posto dell’aeroporto. Certo si devono creare le condizioni per individuare un’area più adatta per il giusto utilizzo dei velivoli di varia natura ma l’aeroporto deve essere più in sicurezza.”
Per tutte queste ragioni Savi porterà questo tema anche in consiglio comunale “è indubbiamente un ragionamento sul quale ci si deve impegnare anche perché è un po’ anacronistica questa collocazione dell’aeroporto in quella sede”.