Autore Redazione
mercoledì
12 Marzo 2014
00:00
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Politica - Alessandria

12 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’Ecolibarna

12 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’Ecolibarna

Dopo la Conferenza dei Servizi di martedì mattina, il Presidente della Provincia, Paolo Filippi e l’assessore all’ambiente, Lino Rava hanno fatto il punto della situazione sull’avanzamento delle opere per la messa in sicurezza dell’ex Ecolibarna a Serravalle Scrivia. L’inquinamento da sostanze acide e rifiuti tossici di vario genere ha radici antiche e dal 2003 l’ex Ecolibarna è sito di interesse nazionale. Dopo un primo periodo di gestione degli interventi da parte del sindaco di Serravalle, nel 2007 è subentrata la gestione commissariale, affidata all’allora Prefetto, Francesco Paolo Castaldo. Terminata la fase di emergenza, nell’estate del 2013 la Provincia ha messo poi a disposizione, a proprie spese, numerosi tecnici dell’Ente per gestire la complessa vicenda, portando avanti le linee di intervento tracciate durante la gestione commissariale. Dopo circa 6/7 mesi di attività, ha spiegato l’assessore all’ambiente, Lino Rava, la Provincia è ora riuscita a ottenere dalla Regione Piemonte l’impegno formale a trasferire 4 milioni di euro nei prossimi 3 anni, di cui 750.000 euro già in corso di trasferimento. “Manca solo il mandato di pagamento” ha spiegato Rava. I fondi della Regione andranno quindi ad aggiungersi ai 2,1 milioni di euro rimasti dalla gestione commissariale e permetteranno di fare “importanti passi avanti”. “Si sta aprendo uno scenario che nei prossimi 3-5 anni potrebbe portare alla definitiva messa in sicurezza del sito” ha aggiunto l’assessore. I 6 milioni di euro permetteranno infatti di terminare il muro di contenimento per isolare la zona contaminata e bloccare così il flusso di acque verso l’esterno. Tra gli interventi progettati dal Politecnico di Torino c’è poi la rimozione di suolo nella zona a nord del Rio Negraro e la realizzazione di una serie di pozzi nelle aree all’esterno del muro di contenimento per captare le acque della prima falda, stoccarle e poi trattarle in impianti esterni. La Provincia ha però già formalizzato anche la richiesta di ulteriori 6 milioni di euro di finanziamenti nazionali e comunitari che permetterebbero di effettuare un’altra importante serie di interventi, tra cui la caratterizzazione dell’area esterna e una copertura dei terreni contaminati. Anche se gli effetti “non saranno immediati”, ha spiegato l’assessore, questi interventi permetteranno di contenere e ridurre notevolmente gli inquinanti. La totale bonifica dell’area oggi appare infatti “irrealizzabile”. Sarebbero necessari 40 milioni di euro per portare via i circa 20 mila metri cubi di terreni contaminati. Oggi l’obiettivo è quindi quello di arrivare a una completa messa in sicurezza del sito anche se rimane l’incognita di chi porterà avanti le operazioni da questa estate. A luglio, infatti, scadrà il mandato della Provincia. “L’importante – ha concluso l’assessore Rava – è avere chiari obiettivi e progetti, così da consentire a chiunque dovesse subentrare di andare avanti”.

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