24 Agosto 2018
06:00
Mense: rischio tagli per i lavoratori. Muro contro muro sindacati-Comune
ALESSANDRIA – “Un taglio inaccettabile e ingiustificato“. Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascat Cisl e i lavoratori delle mense hanno espresso tutta la loro preoccupazione in merito al rischio di 500 ore di lavoro in meno a settimana paventato dalla Cooperativa Solidarietà e Lavoro nel primo confronto con le parti sociali, una sforbiciata che corrisponderebbe a un quarto delle ore lavorative. “A dieci giorni dall’inizio dell’anno scolastico siamo molto preoccupati per come è iniziata la trattativa” ha sottolineato Fabio Favola, della Filcams Cgil “navighiamo nel buio più totale. Non sappiamo come e quanto il servizio partirà. Abbiamo percepito un atteggiamento superficiale e irresponsabile da parte della controparte. E se ci troviamo in questa situazione la responsabilità è anche del Comune di Alessandria”. Nel mirino di Cgil, Cisl e Uil il ribasso della base d’asta del bando deciso dall’amministrazione e una clausola sociale poco stringente per tutelare i dipendenti.
I sindacati hanno così fatto un appello alla città, “a tutta la comunità, alle famiglie interessate a un servizio che riguarda i nostri figli”.
“Nessun dipendente deve perdere il lavoro” ha aggiunto Maura Settimo della Uiltucs Uil “tutti devono essere assunti. Nell’atteggiamento di Solidarietà e Lavoro si può intravedere la volontà di bypassare le regole contrattuali e, nel caso, non lo permetteremo. Siamo pronti anche a una azione legale. Occupare il Comune? Perché no, noi ci siamo“.
Anche giovedì mattina, è quindi risuonato forte sotto Palazzo Rosso, il rumore di fischietti e di trombette dei lavoratori, in presidio e assemblea. Presenti anche diversi esponenti del Partito Democratico: Paolo Berta, Giorgio Abonante, Vittoria Oneto, Rapisardo Antinucci, Mauro Cattaneo, Daniele Coloris.
Il prossimo 28 agosto è previsto un nuovo incontro tra le parti ma il tempo stringe e l’anno scolastico è alle porte. “L’aggiudicazione a Solidarietà e Lavoro è avvenuta solo lunedì scorso ma ci sono ancora delle verifiche che il Responsabile Unico del Procedimento sta facendo e c’è anche da considerare il prossimo ricorso al Tar dell’altra ditta in gara, la Dussman e Camst, col conseguente rischio di sospensiva” hanno ancora sottolineato le parti sociali.
Intanto il Comune di Alessandria ha respinto al mittente le accuse. In un comunicato l’amministrazione ha definito “inadeguati” i toni utilizzati nel dibattito locale e sui media, esprimendo “perplessità per la strumentalizzazione in corso da parte delle forze sindacali e di alcune forze politiche. Il bando conteneva tutte le tutele consentite dalla Legge e dal Codice degli Appalti e sottolinea altresì che il bando di Alessandria — oggetto in queste settimane di discussioni e polemiche — è analogo a quello di Valenza, città che con Alessandria condivideva il servizio erogato dall’azienda Aristor. Stando ai bandi, parte del personale dovrà essere assunto dalle aziende affidatarie di Alessandria e di Valenza”.
Per questo Palazzo Rosso ha invitato “le forze sindacali e le due aziende affidatarie a operare nell’interesse dei lavoratori e degli utenti. Auspichiamo, al contempo, che l’Amministrazione Comunale di Valenza si faccia parte attiva al pari di quella di Alessandria a tutela dei lavoratori coinvolti“.
“Praticamente hanno rimpallato la responsabilità a noi” le parole di Rosario Trupia, della Uiltucs “è da aprile che paventavamo questi problemi. Come era possibile trovare subito un accordo con premesse del genere? Con l’annuncio di un taglio di 500 ore settimanali. Noi per primi siamo preoccupati e lo dicevamo da tempo”.