27 Agosto 2018
07:55
Aral: botta e risposta Borasio-Pd. “Non sono oggettivi”. “Si vergogni”
ALESSANDRIA – Sulla gestione di Aral maggioranza e opposizione non si sono risparmiate accuse reciproche. Tutto è cominciato con l’attacco del Partito Democratico in merito alla nomina dell’amministratore unico Giacchetti, in un’azienda “abbandonata a se stessa”.
“A volte, prima di fare dei comunicati, bisognerebbe avere la memoria buona e ricordarsi chi si è nominato nel passato” ha ribattuto l’assessore all’Ambiente Paolo Borasio “e come sia stata gestita Aral durante il proprio mandato dalle persone nominate e quali siano stati i risultati. Bisognerebbe pensare altresì a riepilogare l’ultimo anno di Aral in tutte le sue sfaccettature non vedendo un solo lato del poliedro. Ma l’onestà intellettuale e l’oggettività non appartengono a tutti”.
“Il delicato passaggio dell’estate scorsa determinato dall’indagine della Procura di Brescia è stato inserito” hanno controreplicato Pd e Lista Rossa “la risposta dell’assessore Borasio è stata di un’inconsistenza impressionante, in sostanza egli rinfaccia al Pd un passato di cui il Pd dovrebbe vergognarsi”.
“A parte il fatto che lui dovrebbe pensare a quel che non ha fatto nell’ultimo anno e che quel che non avrebbero fatto gli altri non dovrebbe costituire una scusa per giustificare le sue scelte sbagliate ma” hanno continuato le forze di opposizione “forse, il nervosismo dell’assessore nasce proprio da quell’indicibile passato di cui è stato co-protagonista. Borasio è coinvolto nelle questioni di Aral e del consorzio rifiuti da più di un decennio, come rappresentante di un piccolo Comune, come legale al servizio dei comuni di Quargnento e Solero, come silente uomo di Forza Italia quando Forza Italia contribuiva al massacro di Aral attraverso le azioni folli dell’amministrazione comunale 2007 – 2012, come silente uomo di Forza Italia e dei piccoli Comuni quando l’assemblea soci accettava la Governance che portò Aral in condizioni di indebitamento e deficit corrente mostruoso (rileggersi bilanci 2013 – 14 prego), oggi come rappresentante del Comune di Alessandria che ha assunto in capo alla sua figura tutta la partita rifiuti. Nel passato indicibile di Aral in cui Borasio ha giocato un ruolo/non-ruolo c’è anche la folle vicenda di Cascina Guarasca, quando il Comune di Alessandria attraverso Aral si inventò la famosa discarica di inerti poi mai nata davvero“.
“Ma preferiamo guardare all’oggi ed è qui che forse Borasio ha davvero qualcosa di cui vergognarsi. Del vuoto che si è creato in Aral abbiamo detto, della condizione di sporcizia inaccettabile in cui versa Alessandria no. Il ritiro
dell’organico sospeso più volte in questa calda e puzzolente estate, non ha nulla a che vedere con gli incendi che si
sono scatenati in Aral visto che l’area coinvolta è quella degli ingombranti e che l’organico da raccolta differenziata viaggia su direttrici che coinvolgono marginalmente l’impianto di Castelceriolo. E’ la filiera che non funziona. E la responsabilità è sua, visto che ha deciso di rinviare senza un termine preciso il ritorno al porta a porta comunicando la totale assenza di un pensiero sul modello di raccolta da adottare in città”.
“Allora, caro Assessore Borasio, eviti di dire via social network ad altri cose che dovrebbero far parte del suo esame di
coscienza quotidiano, si impegni a risolvere i problemi che lei deve risolvere senza trovare scuse in quel che avrebbero
fatto o non fatto gli altri. E le ricordiamo che affermare che la nuova maggioranza ha combattuto gli interessi mafiosi
che oggi starebbero reagendo attraverso le azioni dolose negli impianti di Aral ha una lettura ben precisa nell’opinione
pubblica. Se avete informazioni precise nel merito le condividete e la battaglia si fa insieme. Se volete condivisione e unità di intenti nella riorganizzazione della filiera rifiuti dovete cambiare registro in tutto, anche nell’approccio, in quello che dite oltre che in quello che fate. Si discute, si rispetta chi ha lavorato con serietà e onestà prima di voi, si trovano soluzioni possibilmente condivise, si fa tutti corretta autocritica e si guarda avanti”.